Per il quarto giorno di fila un centinaio di donne delle nazionalità indigene amazzoniche hanno manifestato davanti al Palacio de Carondelet, residenza ufficiale del presidente della Repubblica dell’Ecuador, Lenin Moreno, chiedendo di essere ricevute. Le donne, sostenute dalla Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie), e dalla Confederación de Nacionalidades Indígenas de la Amazonía Ecuatoriana (Confeniae) hanno marciato su Quito dove stanno organizzando anche diverse iniziative per spiegare le ragioni della loro protesta. Le portavoci delle nazionalità Waorani e Shuar hanno espresso la loro preoccupazione per l’approvazione di alcuni progetti esecutivi, in particolare per nuove estrazioni petrolifere nello Yasuní – una delle aree del mondo più ricche di biodiversità – e per nuovi pozzi petroliferi e miniere a Morona Santiago e Zamora Chinchipe. Il presidente della Conaie, Jaime Vargas, ha sottolineato che la sua organizzazione nazionale appoggia la lotta delle donne che «sono le prime difensore della vita e del territorio» e ha ammonito. «Deve esserci coerenza tra la parola del Presidente e quel che fanno i suoi ministri, perché sembra che non lo ascoltino». Anche secondo Marlon Vargas, presidente della Confeniae, «esiste una contraddizione tra le dichiarazioni rilasciate da Lenin Moreno settimane fa, quando ha annunciato la cessazione di 2.000 concessioni minerarie, mentre dall’altra parte i suoi ministri delle miniere e degli idrocarburi promuovevano nuove gare di appalto per l’estrazione nel centro-sud amazzonico». Le donne indigene vogliono consegnare personalmente al presidente di sinistra dell’Ecuador un documento – il “Mandato de las Mujeres Amazónicas Defensoras de la Selva de las Bases frente al Extractivismo”, che riassume in 22 punti le loro richieste politiche e che in sostanza chiede che il governo di Quito metta fine a tutte le attività petrolifere e minerarie nell’Amazonía ecuadoriana. Nel punto 2 del documento si legge: «Esigiamo l’annullamento dei contratti e/o degli accordi e concessioni […]