Enzo Scandurra Clima. Zingaretti (e per lui la “nuova” sinistra che verrà) ha scritto una lettera di solidarietà a Greta e poi è corso a Torino a manifestare una uguale solidarietà con il Tav. Ecco un esempio di come, nel “migliore” dei modi, i grandi hanno recepito il messaggio di Greta; in una parola ignorandolo, perché la realpolitik ancora una volta recita: abbiamo problemi più urgenti, poi ci occuperemo anche del pianeta. Quando, dicono i ragazzi scesi in piazza in tutto il mondo, sarà ormai troppo tardi. Ad affermare quello che ormai è sotto gli occhi di tutti non poteva che essere una adolescente perché i “grandi” sono in tutt’altre faccende affaccendati. La crisi ambientale è certificata da tutti, dagli scienziati e dai meteorologi. A parte qualche persona ignorante o in malafede, anche quelli che vorrebbero non riconoscerla sono stati smascherati dall’ azione esemplare della ragazzina norvegese. E’ vero ci sono ancora i negazionisti, i terrapiattisti, i tolomeici e i creazionisti americani, con buona pace di Darwin. Ma, a smentirli clamorosamente (purtroppo) ci sono gli eventi atmosferici sempre più estremi, lo scioglimento delle calotte polari, la siccità di interi territori e le estati sempre più calde causa di danni ingentissimi, grandi migrazioni e guerre. Perché molte delle guerre di questa contemporaneità sono per l’acqua, per la scarsità di terre fertili; così come gli immigrati, con buona pace di Salvini, sono in ultima analisi, migranti ambientali. Poi, in ultimo, vengono i tecnologi, coloro che hanno una fede inossidabile nel fatto che la tecnologia saprà risolvere ogni situazione. A costoro bisognerebbe ricordare come ogni innovazione tecnica, seppure risolve il problema per il quale è stata inventata, ne crea altri e più irrisolvibili. Ce lo ha insegnato per prima, nel 1962, Rachel Carson, nel suo libro Primavera silenziosa, a proposito del Ddt, […]