Tutti in marcia contro i pesticidi, a tutela dell’uomo e dell’ambiente. Domenica 19 maggio appuntamento in cinque località italiane per dire di no all’uso intensivo della chimica in agricoltura, per la messa al bando dei prodotti che creano danni alla salute e modifiche irreversibili all’ecosistema e alla fauna. La manifestazione si salda nel Trevigiano con una dura presa di posizione contro il progetto di far riconoscere dall’Unesco le colline del Prosecco come patrimonio dell’umanità. Alla Marcia Stop Pesticidi hanno aderito finora 176 associazioni e movimenti. L’appuntamento è a Follina in provincia di Treviso (ore 10), Verona (piazza Costituzione, ore 9.30), Trento (piazza Dante, ore 14), Lago di Caldaro a Bolzano (ore 10), Codroipo in provincia di Udine (piazza Garibaldi, ore 10) e Bologna (incontro-dibattito ore 18.30 al ristorante Cinque Sapori). “Occorre realizzare quanto già dovrebbe essere previsto dal Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e accompagnare l’agricoltura verso una transizione agroecologica”, spiega Daniela Sciarra di Legambiente. Non è un caso che le marce si svolgano in zone ad alta densità di coltivazioni vitivinicole, dove non c’è soluzione di continuità tra centri abitati e distese di vigneti. I dati del dossier Stop Pesticidi 2019 hanno confermato come “Boscalid, Chlorpyrifos, Fludioxonil, Metalaxil, Imidacloprid, Captan, Cyprodinil siano alcuni dei residui di pesticidi più diffusi negli alimenti – spiega Legambiente – Si tratta di fungicidi e insetticidi utilizzati in campo e di cui ancora troppo spesso si ritrovano residui negli alimenti e nell’ambiente, in primis nelleacque superficiali e profonde come testimonia l’ultimo rapporto Ispra”. Dal rapporto emerge che solo il 61% dei campioni di alimenti (verdura, frutta e prodotti trasformati), analizzati dai laboratori pubblici italiani, risultano regolari e privi di residui di pesticidi. Commenta Legambiente: “Un risultato positivo, ma che da solo non basta a far abbassare l’attenzione. A preoccupare non sono i campioni fuorilegge, che non superano l’1,3% del totale, quanto quel 34% di campioni regolari che però presentano uno o più residui di pesticidi. Nel merito si tratta del 64% delle pere, il 61% dell’uva da tavola, il 57% delle pesche e il 54% delle fragole”. Un severo monito all’Unesco viene, in contemporanea, da associazioni e movimenti veneto-friulani che partecipano alle […]