PTPR: la maggioranza del Consiglio Regionale boccia le proposte di pregiudiziale e di sospensiva presentate dal Movimento 5 Stelle

 

(Dal resoconto stenografico della seduta del 29 luglio 2019)

PRESIDENTE. Prima di aprire la discussione generale e prima di passare all’illustrazione della proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019, sono pervenuti alla Presidenza due proposte, una pregiudiziale e una sospensiva.

Sono a firma dei consiglieri Corrado, Lombardi, Blasi, Barillari, De Vito, Pernarella.

Sono due atti.

La discussione sulle due proposte è unica.

Hanno diritto alla parola un intervento per ogni Gruppo per un massimo di cinque minuti, ovviamente, fatti salvi i Consiglieri che possono intervenire in dissenso dal proprio Gruppo, e che quindi hanno uguale disponibilità di cinque minuti per ogni intervento.

Ha chiesto di parlare la consigliera Pernarella per l’illustrazione sia della pregiudiziale che della sospensiva.

Ripeto: ai fini della buona organizzazione dei lavori d’Aula, la discussione è unica e il voto separato.

Ha chiesto di parlare la consigliera Pernarella per cinque minuti.

Ne ha facoltà.

PERNARELLA (M5s). La ringrazio, Presidente.

Per economia dei tempi cercherò di essere rapida nella disquisizione di questa nostra richiesta di allertare il Consiglio regionale, ancor prima che si proceda alla discussione della proposta di deliberazione consiliare n. 26.

Questo perché, senza fare la cronaca della storia, vorrei concentrarmi sulla Commissione consiliare competente che, in data 15 luglio, con la presentazione di alcuni emendamenti, nove emendamenti, a firma di alcuni Consiglieri del Partito Democratico, ha deciso di interrompere l’attività portata avanti dal Consiglio nei mesi successivi in merito alla discussione del Piano paesistico territoriale della Regione Lazio.

Tutti sappiamo che questo è un piano in attesa da anni, ma sappiamo anche che si era proceduto con la stipula di un accordo tra Regione Lazio e MIBACT su una copianificazione del territorio perché così stabilito dal Testo unico dei beni culturali, il n. 42/2004, che impone, all’articolo 135, la copianificazione del territorio per quanto riguarda il territorio in presenza di vincoli.

Il 135, al comma 1, specifica e chiarisce questo tema.

È sicuramente una norma che non solo per la posizione all’interno del Testo unico va a spiegare e va a porre un chiarimento su quanto, invece, è stato sostenuto dai Consiglieri presentatori degli emendamenti che fanno riferimento invece a un altro articolo, all’articolo 142, sempre del codice, dove troviamo scritto che le Regioni possono copianificare, evitando poi l’approfondimento per dire che questa prerogativa è riferita esclusivamente al territorio dove non c’è presenza di vincolo.

Il tema fondamentale è che è vero che la Regione avrebbe questa possibilità perché diverse sentenze della Corte costituzionale hanno portato in evidenza la questione che nel caso in cui un ente anche sottoposto possa portare a compimento un atto che sia maggiormente restrittivo per quanto riguarda le materie del paesaggio questo potrebbe essere accolto.

Noi, da un’analisi dei due testi che sono stati messi a paragone, riteniamo che non ci siano i presupposti perché l’atto che esce da questo Consiglio sia più restrittivo in confronto all’atto pianificato.

Ecco perché riteniamo che il Consiglio regionale vada messo allerta e vada in un certo senso avvisato che, procedendo all’attuazione e magari anche all’approvazione di questo Piano così come stabilito in fase di Commissione, si sta esponendo la Regione Lazio a ricorsi di varia natura, che sono costituzionali, che sono ricorsi puntuali, ma che sono anche ricorsi che riguardano l’attività erariale dell’Ente.

Noi riteniamo che come attività politica, oltre ad aver espresso ampiamente in Commissione che non è un buon atteggiamento quello di andare avanti a prescindere, stralciando di fatto buona parte delle tutele che erano, invece, state assorbite e incluse con la nuova pianificazione, quindi tornando indietro, levando addirittura degli allegati con una ricognizione dei vincoli puntuali, si vada quasi sicuramente a porre danno non solo al territorio, ma anche ai cittadini, che con questo atto non avranno risolte molte delle questioni che sono in ballo grazie alla non approvazione del PTPR.

A sostegno di quanto dico, ricordo che la giurisprudenza della Corte costituzionale ha affermato, in più occasioni, che tutti gli organi costituzionali o di rilevanza costituzionale, in quanto promanazione della Repubblica, devono improntare le loro attività, inclusa quella legislativa, verso la migliore e più stringente tutela possibile del paesaggio.

Ecco perché noi riteniamo che in questa direzione si stia andando contro alla legge e a quanto prescritto da diverse cause e, quindi, chiediamo in sintesi di sospendere la discussione, di procedere alla pubblicità, che è stata una delle attività che è stata utilizzata come ostativa alla prosecuzione della pianificazione concordata con il Ministero, e che si torni a portare avanti quell’attività di copianificazione, visto e considerato che i tempi ci sono, che la scadenza della proroga è al 14 febbraio 2020 e che sicuramente si potrà procedere a un’attività più degna per quanto riguarda la tutela del nostro territorio.

Grazie.

(segue t. 11)

PRESIDENTE. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Marcelli.

Ne ha facoltà.

In dissenso, Consigliere?

MARCELLI (M5s). Grazie, Presidente. La volevo sottoscrivere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul merito di pregiudiziale e sospensiva, l’assessore Valeriani.

Ne ha facoltà.

VALERIANI, Assessore.

Ovviamente, la pregiudiziale è rivolta all’Aula, quindi non è tanto la Giunta che deve raccoglierla quanto l’Aula, però è anche giusto che la Giunta esprima il suo punto di vista.

Noi non condividiamo questa richiesta di sospensiva e questa pregiudiziale perché riconosciamo al testo oggetto di discussione e, speriamo, di approvazione dell’Aula tutte le caratteristiche di un testo pianificato, concordato e condiviso con il MiBAC.

Ricordo a tutti, in primis a me stesso, che la norma sul paesaggio è una norma molto stringente, codificata dalla legge n. 42/2004 (Codice urbani del 2004), che impone un meccanismo di copianificazione alle Regioni insieme al MiBAC.

Il testo che, a un certo punto, è stato individuato come quello da portare avanti liberamente dalla Commissione, diversamente da quanto aveva proposto la Giunta, che per ben due volte ha approvato il PTPR, quello sottoscritto con il MiBAC nel 2016, la maggioranza della Commissione ha fatto una valutazione che mi sento anche di riconoscere nella sua forza di obiezione, vale a dire che il piano del 2008 è un piano, intanto, copianificato, perché dal ‘99 c’è un meccanismo di copianificazione tra la Regione Lazio e il MiBAC; il piano, oltre a essere stato condiviso e concertato con gli enti preposti, è anche un piano che nel tempo è stato rielaborato, modificato, un piano che è stato aggiornato al 2018, con tutti i vincoli paesaggistici e puntuali che il Ministero ha voluto emettere in questi anni, oltre ad aver assorbito una serie di mutazioni legislative che in chiave nazionale sono cambiate.

Qual è l’argomento?

Lo dico io, perché penso sia l’oggetto della discussione di oggi e lo voglio rivendicare come elemento di chiarezza.

È stato detto che questo piano rischia di avere dei ricorsi.

Non so se avrà dei ricorsi.

Sicuramente avremmo avuto molti problemi nel caso in cui si fosse andato in un’altra direzione.

Un piano che non ha avuto, come prevede la norma nazionale, il decreto legislativo 39 del 2013, che prevede la pubblicità di tutti gli atti di natura urbanistica che cambiano i diritti soggettivi dei terzi.

Il piano in questione, quello oggetto di approfondimento, e mi auguro di approvazione del Consiglio, è l’unico piano che oltre ad aver avuto un processo di copianificazione con tutti gli atti che il codice prevede che debba prevedere, è l’unico piano che è stato pubblicato, osservato e controdedotto da migliaia di cittadini, centinaia di Amministrazioni comunali, e quindi ha garantito quella tutela del diritto dei terzi che purtroppo, non avendo ancora approvato il piano, da quasi 12 anni, non trovano soddisfazione perché quelle osservazioni puntuali che sono state ritenute legittime, non approvando il piano non si possono riconoscere.

Io mi auguro quindi che invece possa essere una discussione sul merito di un piano che in assoluto, credo di poterlo rappresentare a nome di tutti, è uno degli strumenti di tutela del paesaggio più importanti che possiamo approvare in quest’Aula.

Non c’è un amministratore, un operatore, un comitato che non abbia la profondissima convinzione che questo atto non può andare avanti in un regime di proroga all’infinito.

Bisogna approvare il piano, poi lo spiegheremo durante la discussione generale, e approvare il piano significa fare un momento di chiarezza e di delegificazione complessa e farraginosa che vige in contemporanea in questa Regione, che secondo me andrebbe risolto.

Per queste ragioni, quindi, in pochi istanti ho potuto semplicemente raccogliere le cose che io credo più importanti per ritenere infondata la richiesta di pregiudiziale e anche di sospensiva.

PRESIDENTE. Grazie, assessore.

Ha chiesto di parlare il consigliere Aurigemma.

Ne ha facoltà.

AURIGEMMA (FI). Grazie, Presidente. Io onestamente ho un po’ di difficoltà a comprendere i due interventi.

Il primo: mi sembra che nasca, la pregiudiziale, dalla stessa forza politica che detiene il Presidente della Commissione, che può essere paragonato a un pilota di Formula Uno, per la velocità con la quale il Presidente della Commissione urbanistica ha accelerato le varie audizioni in Commissione per portare immediatamente questa proposta di legge all’interno dell’Aula, che tra l’altro, forse, in difformità dal Gruppo, non è neanche presente nella discussione della pregiudiziale, facendo diventare le audizioni una sorta di conferenza dei servizi visto che non si è presentato un soggetto politico di quelli auditi, dalle Province, dai Sindaci, dalla Città metropolitana di Roma, rendendo di fatto inutile qualsiasi tipo di confronto.

L’altro, Assessore, mi consenta, ma se un atto così importante non viene condiviso con il Ministero competente, che ha anche qui la stessa connotazione politica del Gruppo che ha presentato la pregiudiziale io vorrei evitare che noi fossimo impegnati qui in una maratona di confronto su un atto che verrà impugnato sicuramente dal Ministero, perché non è vero quello che lei ha detto.

L’atto che noi discutiamo, fortunatamente, non è quello copianificato, ma è quello adottato.

Se noi siamo qui a confrontarci politicamente, sapendo già che a monte ci sarà il soggetto di controllo del Ministero…

Insomma, la pregiudiziale è stata presentata non da una forza politica a caso, ma dalla forza politica che oggi rappresenta la sua espressione all’interno del Ministero dei beni culturali.

Mi sembrate dilettanti allo sbaraglio, anche perché non è vero che le categorie audite sono favorevoli a questo piano.

Le categorie audite sono favorevoli ad un piano modificato e noi oggi siamo qui per cercare di confrontare il lavoro emendativo che noi abbiamo fatto, supportato anche dai tanti tecnici che ci hanno aiutato, è un lavoro emendativo che intende il Piano territoriale paesistico regionale come uno strumento di sviluppo della nostra collettività.

Noi siamo disponibili a discutere all’interno di quest’Aula senza nessun tipo di pregiudiziale il lavoro emendativo che abbiamo fatto.

Certo, noi abbiamo fatto un lavoro emendativo sulle norme, lo abbiamo fatto sui contenuti, non ci siamo permessi di fare emendamenti ostruzionistici che vanno a modificare le parole.

Non ci siamo avvalsi di una professoressa di italiano per presentare più di mille emendamenti che vanno a modificare il vocabolario lessicale della parola.

Noi abbiamo fatto degli emendamenti di sostanza, abbiamo presentato degli emendamenti che cercano di portare questo Piano territoriale tanto atteso dalla Regione ad un piano di confronto, ad un piano partecipativo che possa consentire di dare risposte definitive ad una legge che da oltre trent’anni aspettano le tante categorie, i tanti Comuni che hanno portato avanti un piano regolatore?

E noi ci auguriamo che ci sia la possibilità di poterci confrontare al di là degli schieramenti politici di appartenenza.

Prima di venire qui in Aula abbiamo subìto le pressioni di un accordo, che mi sembra sia saltato con questa pregiudiziale, dove è stata portata di gran lena la proposta di legge per il compostaggio, quando qualcuno – forse avrò sentito male io, come l’assessore Sartore – qualche settimana fa in Commissione Bilancio diceva “se non passa questa, non passerà neanche in Commissione il PTPR”.

Ecco, noi non abbiamo da portarle nessuna proposta di legge, noi vogliamo soltanto confrontarci, vogliamo soltanto cercare di creare una legge che per una volta sia in grado di dare risposte alle esigenze del territorio.

Questa delibera che noi andiamo a discutere deve essere una risorsa per lo sviluppo della nostra regione, non dobbiamo compensarla con delle marchette politiche, Assessore.

Noi vogliamo confrontarci con onestà intellettuale e con lealtà, all’interno di quest’Aula, sul lavoro che noi abbiamo fatto dopo che abbiamo ascoltato le nostre Province, dopo che abbiamo ascoltato i nostri Sindaci, dopo che abbiamo ascoltato il territorio, dopo che abbiamo ascoltato il mondo agricolo, che continuate a sbeffeggiare da un PSR che non riesce a elargire contributi alle nostre aziende agricole, dopo che abbiamo ascoltato le nostre categorie produttive.

Noi vogliamo confrontarci su questo e vorremmo che dall’altra parte ci fosse la stessa onestà intellettuale tale da consentirci di affrontare questa delibera con una serenità e con una dialettica che quest’Aula non vede da troppo tempo.

Io non sto a strumentalizzare l’assenza del presidente Zingaretti, che oramai è troppo impegnato nel suo ruolo istituzionale di Segretario nazionale del PD, però, Assessore, lei oggi ha una grossa responsabilità, che non è quella di venirci a dire che il testo è copianificato, perché sappiamo benissimo che il testo che abbiamo adottato volutamente e politicamente è quello adottato, perché non può essere che questa delibera che deve andare a regolamentare le zone vincolate della nostra regione possa andare a coprire di vincoli l’intero territorio.

Noi abbiamo necessità che questa delibera dia delle certezze agli amministratori, dia delle certezze alle imprese e alle categorie che lavorano in questo settore, dia la possibilità di far sviluppare le nostre aziende agricole, dia la possibilità di dare ai tanti Comuni della nostra…

PRESIDENTE. Consigliere, scusi, erano cinque minuti.

AURIGEMMA (FI). Penso che un minuto in più potrebbe essere utile anche per confrontarci… PRESIDENTE. Sono sette.

Prego.

AURIGEMMA (FI). Anche se fossero tre, visto che ci vediamo poche volte, penso sia più utile ascoltare che mettere dei timer.

L’ascolto è propedeutico anche al lavoro che ci aspetta per il prosieguo.

La responsabilità che lei ha, Assessore, è una responsabilità importante, quella di comprendere quale strada vuole intraprendere.

Quella del muro contro muro?

Quella del confronto?

Quella del giusto rispetto anche di posizioni diverse, ma posizioni volte all’interesse comune della nostra Regione, dei nostri Comuni e dei nostri cittadini?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera.

Ne ha facoltà.

Il Regolamento prevede cinque minuti.

GHERA (FdI). Grazie, Presidente.

Un richiamo al Regolamento.

Vista la novità dell’atto, di cui, ovviamente, non eravamo a conoscenza, se è possibile prevedere una breve pausa di due-tre minuti per poter concordare con gli altri colleghi del centrodestra un ragionamento comune.

Chiedo una sospensione di due-tre minuti, non altro.

PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso e riprende alle ore 16,45.

(La seduta è sospesa alle ore 16,40 e riprende alle ore 16,46)

(segue t. 12)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BUSCHINI PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio.

Consigliere Ghera, il suo era solo un intervento sull’ordine lavori o vuole intervenire?

Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera.

Ne ha facoltà.

GHERA (FdI). Ringrazio la Presidenza per averci dato la possibilità di colloquiare con gli altri colleghi del centrodestra.

La cosa che volevamo denunciare è questa: è evidente che il primo atto di questa discussione, che sarà importante, lunga, attesa dai cittadini del Lazio, dalle forze produttive, da tutto il mondo ambientalista, da tante persone, soprattutto da chi è esperto del settore, le professioni, le categorie, gli Ordini, sia stata una situazione di evidente anomalia.

Abbiamo assistito a un’accelerazione incredibile, negli ultimi giorni e nelle ultime settimane, frutto di un accordo, di un ragionamento tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, perché noi tranquillamente avremmo voluto un tempo più lungo per riflettere e per poter argomentare.

Il mio intervento politico; nel tecnico poi entreremo con gli argomenti e gli interventi durante l’Aula, che spiegheranno gli emendamenti e ci sarà anche il dibattito.

Chiedo scusa, Presidente, se può chiedere all’Aula un po’ di attenzione.

PRESIDENTE. Scusate, consiglieri.  

Consiglieri Refrigeri.

Prego, Ghera.

GHERA (FdI). Quindi, il discorso è questo.

Abbiamo assistito al fatto che per un ragionamento politico, nulla di male, ci mancherebbe, PD e 5 Stelle in Commissione hanno deciso di convocare la sessione su questa delibera del PTPR, quindi i due partiti si sono accordati su una procedura accelerata.

Poi abbiamo assistito a una spaccatura, a una divergenza, e addirittura arriviamo al fatto che il Movimento 5 Stelle oggi chiede di non discutere immediatamente e di rimandare, mettendo all’ordine del giorno la sospensiva.

Anche questo ovviamente è un discorso molto difficile da comprendere da un punto di vista politico: prima si poteva tranquillamente aspettare per poter dare tempo ai Consiglieri regionali, alle forze politiche e alle categorie di poter entrare più nel merito.

È vero che c’era stato un discorso lungo, che proviene da anni, però sappiamo benissimo quanto è complicato questo argomento: si tratta di migliaia, migliaia e migliaia di pagine, di argomenti, di osservazioni.

Se uno dovesse leggere le 22.000 e passa osservazioni fatte dai Comuni e dai cittadini, probabilmente avrebbe tempo mesi e mesi per potere capire di cosa si parla, anche per spiegarlo ai cittadini che non conoscono questo documento così importante.

Quindi, francamente, oggi andare a fare da arbitri in questo litigio in corsa tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico non penso sia un tema dirimente né interessante.

Credo che si poteva ragionare tranquillamente prima, dare più tempo a tutti e poter portare magari il documento a settembre, a ottobre, perché nessuno di noi ha mai detto che questa delibera non andava discussa.

Abbiamo ovviamente votato per la proroga di un anno quando è stato il momento, alcuni mesi fa.

Sappiamo che è un tema importante dove bisogna discutere, ragionare con tutti, ovviamente, aperti a chi vuole dare un contributo.

Continueremo a farlo ovviamente anche nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, perché poi questo è un tema, l’urbanistica, che andrà ovviamente anche incrementato.

L’Assessore ci aveva promesso di portare un Testo unico, una delibera importante, e spero che nel suo intervento ne parlerà, perché oltre al tema vincolistico c’è anche il tema dei tempi della burocrazia e dei tempi degli interventi, delle tutele importanti che ci sono in questo documento, ma per dare certezze va data certezza a tutti.

Noi siamo ovviamente disponibili a lavorare nel merito, in questo momento e anche in futuro.

Crediamo, ovviamente, che ci sia stata un’accelerazione che abbiamo ritenuto errata e speriamo appunto che ci sarà la possibilità di migliorare il documento nei prossimi giorni, anche ascoltando e accogliendo le proposte del centrodestra.

PRESIDENTE. Grazie.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vincenzi.

Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Grazie, Presidente.

Per la verità io non ho molto da aggiungere alle parole e alle argomentazioni del nostro Assessore, che condivido, ovviamente.

Ritengo che la Commissione abbia approfonditamente discusso ed esaminato la proposta di delibera n. 26 e ha assolto anche al suo compito con una votazione seria, responsabile, sulle scelte che dovevano essere prese per la prosecuzione della proposta di delibera che conteneva, appunto, anche il testo così come adottato, con le norme di attuazione che sono anche il frutto di un approfondito esame e confronto con il MiBACT.

Naturalmente si è fatta anche la scelta di restare nel solco della legge regionale che prevede che gli atti di interesse pubblico, quindi anche il PTPR, prima di essere adottato deve essere pubblicato per consentire le osservazioni e le controdeduzioni, quindi credo che le proposte di cambiamento di quella delibera, con la sua pubblicazione e con le sue 22.000 osservazioni, che poi si traducono in 26.000 osservazioni di fatto e altrettante controdeduzioni, con un iter che è durato più di un decennio, non debbano essere inficiate da una irregolarità e una irritualità nella procedura, così come prevista dalla legge regionale n. 24, che detta la strada per l’approvazione del PTPR.

D’altra parte, tutti gli atti che costituiscono la proposta di delibera, comprese anche le proposte di innovazione del MiBACT, per quello che riguarda la copianificazione, hanno evidenziato che manca questo passaggio importante.

Io, quindi, credo che adesso il Consiglio regionale possa determinarsi in un confronto sereno, leale, con il tempo necessario.

Abbiamo in Aula 2.500-2.600 emendamenti e subemendamenti, quindi ci attende un lavoro intenso, ma io credo che potrà essere proficuo.

Dopodiché, finalmente la Regione Lazio, al termine di questo percorso, si sarà dotata del Piano territoriale paesistico regionale e non saremo costretti ogni anno a fare quell’operazione, che molto ci pesava, di allungare di un anno la data della scadenza, che oggi è segnata al 2020 e che, però, per quest’anno noi saremo in grado di anticipare al 2019.

Grazie.

PRESIDENTE. Bene.

Non essendoci ulteriori interventi, procediamo in questa maniera: mettiamo in votazione prima la pregiudiziale e poi la sospensiva.

Non ci sono obiezioni.

Votazione questione pregiudiziale

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione la pregiudiziale.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

(Il Consiglio non approva)

Votazione questione sospensiva

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione la sospensiva.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

(Il Consiglio non approva)

 

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