Cinque morti per l’incidente nella base russa sul mar Bianco

 

MOSCA – Sono cinque i dipendenti della Rosatom, l’ente russo che si occupa di energia nucleare, rimasti uccisi nell’incidente avvenuto giovedì nel poligono militare sul mar Bianco, nella regione di Arkhangelsk, durante i test di un motore jet a propellente liquido.

Secondo il dipartimento di comunicazione della Rosatom, citato da Interfax, “altri tre hanno riportato lesioni e ustioni di varia gravità“.

La tragedia è avvenuta durante i lavori d’ingegneria e manutenzione tecnica delle fonti isotopiche nel motore a propellente liquido“.

In precedenza il ministero della Difesa aveva parlato di due morti e sei feriti.

Non è chiaro quale tipo di missile “sperimentale” o motore a reazione sia stato testato.

La segretezza attorno al fallito test e le scarse iniziali dichiarazioni del ministero della Difesa hanno immediatamente innescato teorie cospirative sul fatto che le autorità cercassero di nascondere un incidente su vasta scala, tanto più dopo che Greenpeace ha segnalato come nell’area i livelli di radiazioni siano aumentati di venti volte.

La popolazione della zona si è riversata nelle farmacie per fare incetta di pastiglie di iodio, che combattono gli effetti delle radiazioni sulla tiroide.

Il sito della regione di Arkhangelsk è una delle principali strutture di ricerca e sviluppo per la Marina russa, dove vengono sviluppati e testati missili balistici, intercontinentali e da crociera.

Si trova a circa 30 km a ovest della città di Severodvinsk, che ospita un’importante base della Flotta del Nord dove vengono costruiti la maggior parte dei sommergibili nucleari russi.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 10 agosto 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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