Legambiente Piemonte contro i negozi nemici del clima

 

Anche se è tutto da dimostrare, molti commercianti pensano che tenere le porte dei negozi aperte tutto l’anno, estate e inverno, con i condizionatori o il riscaldamento in funzione, sia una strategia di marketing vincente, ma per Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta «non ci sono invece dubbi sullo spreco energetico che ne deriva».

Gli ambientalisti evidenziano che tenere aperte le porte con i condizionatori o il riscaldamento a palla «appare quanto di più in contrasto con le politiche di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di gas climalteranti».

Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, non ha dubbi: «Uno spreco energetico assurdo che deve terminare. E’ inconcepibile che dopo mesi di mobilitazione globale, sempre più pressante e incisiva dal basso che vede protagonisti in primis i giovani, tantissimi negozi continuino a scegliere di tenere le porte aperte credendo che questo inviti più clienti ad entrare all’interno del negozio. Vista la coscienza ecologista crescente potrebbe semmai essere vero l’opposto!».

Oltre alle motivazioni di carattere ambientale Legambiente ricorda che «spesso sono i dipendenti degli stessi esercizi commerciali a lamentare un disagio, durante il loro lavoro, per le condizioni di confort termico degli ambienti destinati alla vendita.

Come nel caso dell’outlet di Vicolungo, le porte dei negozi rimangono infatti aperte su precisa indicazione della proprietà con conseguente scambio termico tra l’ambiente interno e esterno».

Dovana aggiunge: «Facciamo appello alle associazioni di categoria affinché avviino una campagna di sensibilizzazione rivolta agli esercenti finalizzata ad accrescere la consapevolezza a proposito dei comportamenti da adottare per contenere i consumi energetici prodotti dagli impianti termici di climatizzazione estiva ed invernale, importante fonte emissiva di CO2».

Piemonte la maggioranza di centro-destra a trazione leghista in Consiglio Regionale ha bocciato l’ordine del giorno che proponeva, analogamente a quanto fatto da diverse istituzioni in tutta Italia, di dichiarare l’emergenza climatica e ambientale e Dovana si rivolge proprio alla maggioranza che governa il Piemonte: «Dopo la pessima pagina scritta nei giorni scorsi dai partiti di maggioranza in Consiglio Regionale che sono riusciti a negare l’emergenza climatica, mettiamo alla prova concreta la Giunta e il presidente Cirio con una proposta puntuale e concreta: la Regione, coerentemente con gli impegni derivanti dall’Accordo di Parigi, promuova un lavoro di coordinamento dei Comuni affinché approvino delibere ed ordinanze che impongano di mantenere chiuse le porte di ingresso degli esercizi commerciali verso l’esterno o verso altri locali non climatizzati, ad eccezione del tempo necessario all’entrata e all’uscita dei clienti e del personale».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 17 ottobre 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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