Un sito nella zona di Cesano, a nord di Roma, per ospitare la nuova discarica di servizio. E poi una città divisa in quadranti: in due di questi saranno ospitati due impianti di compostaggio dell’organico con produzione del biogas; negli altri, due nuovi tmb (trattamento meccanico biologico) per l’indifferenziato, sostituti di quelli del Salario – andato a fuoco esattamente un anno fa – e di Rocca Cencia, quest’ultimo da smantellare appena possibile. A chiudere il ciclo, un termovalorizzatore “di nuova generazione”, in un impianto indicato dal ministero della Difesa. Per un investimento totale di 520 milioni di euro in 5 anni. È quanto contenuto nel piano rifiuti 2019-2024 che i vertici di Ama Spa, la società capitolina che si occupa della gestione dei rifiuti in città, si appresta a sottoporre all’approvazione della sindaca Virginia Raggi e che Ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare. Una “rivoluzione” nel pensiero pentastellato, dunque, che apre all’impiantistica e, addirittura, alla necessità di bruciare in loco i rifiuti dovuta anche al crollo totale del mercato delle materie riciclabili (carta e plastica in primis). L’aumento della Tari e il piano di crisi su Colleferro Gli impianti realizzati saranno tutti costruiti e gestiti da Ama. Il piano, secondo chi si occupa del bilancio della società, non potrà essere sostenibile senza un aumento, nel 2020, della tariffa rifiuti della Capitale. Ma lo “scenario 3”, quello con inclusa la realizzazione del termovalorizzatore, dopo l’aumento prevede un taglio in cinque anni fino al 10% della Tari attuale. “L’aumento della tariffa è comunque inevitabile”, sottolineano da via Calderon de la Barca. La chiusura anticipata della discarica di Colleferro ad opera della Regione Lazio, prevista per il 15 gennaio 2020, ha infatti spinto il presidente di Ama, Stefano Zaghis, a chiudere un pre-accordo con l’emiliana Herambiente per il trasferimento dei rifiuti nelle proprie discariche. Il costo totale del piano di “crisis recovery” è di 13 milioni per il 2020, cui vanno aggiunti 7 milioni di euro per lo stoccaggio della carta recuperata e dal valore ormai nullo per via dei dazi cinesi. Insomma, delle due l’una: o si riesce a convincere Zingaretti con le buone (presentandogli il nuovo piano Ama entro mercoledì […]