Urbanistica e trasporti: Draghi dona i superpoteri a Gualtieri

Lunedì atteso il sì all’inceneritore nel dl Energia. Al sindaco carta bianca non solo sui rifiuti: l’intesa col premier sin dai tempi dell’Ue

DI VINCENZO BISBIGLIA, IL FATTO QUOTIDIANO, 30 APRILE 2022

Gli spin doctor del Campidoglio già fantasticano sulle infografiche. “Il super sindaco con i superpoteri”, azzardano, sognando di trasformare l’introverso ex ministro che arpeggiava le note di Bella Ciao sulla chitarra classica in una specie di rockstar della politica. Dopo la “bomba” dell’annuncio del nuovo inceneritore, il concetto di Roma Capitale d’Italia che diventa la “Repubblica di Gualtieri” sembra aver preso un’improvvisa concretezza. A spingerlo, la special relationship con il premier Mario Draghi, in essere dai tempi di Bruxelles (fra il 2014 e il 2019 Gualtieri era a capo della Commissione Econ, che controllava l’operato della Bce di Draghi). Così, a colpi di decreti e accordi sotterranei, l’asse Campidoglio-Palazzo Chigi ora vuole portare il sindaco a sfilare alla Regione Lazio dell’ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti, poteri e fondi da gestire in totale autonomia. Se il primo cittadino è anche commissario di governo, è il ragionamento, in accordo col governo può costruire l’impianto legislativo per ottenere queste corsie preferenziali. E, questa è la novità, non solo sui rifiuti. “Un’operazione da chiudere entro l’estate”, ripetono da Palazzo Senatorio, prima che inizi la corsa alle elezioni politiche del 2023. E in anticipo sull’esito di un iter costituzionale per Roma Capitale che si prospetta lungo e pieno di insidie.
Il grimaldello è sempre il Giubileo, evento che ogni 25 anni regala ai sindaci di Roma soldi e alibi per operazioni di qualsiasi natura. Gualtieri ne sarà commissario governativo e diventerà il deus ex machina dell’omonima società “Giubileo 2025”, in fase di costituzione. Nell’era dei “pieni poteri”, già il decreto Energia da approvare nel Consiglio dei ministri di lunedì permetterà al “super sindaco” di realizzare non solo un mega inceneritore sul territorio comunale per “risolvere l’emergenza rifiuti”, ma anche di “approvare i progetti di nuovi impianti per la gestione di rifiuti, anche pericolosi”, recita la bozza del provvedimento. Un commissario rifiuti mascherato, insomma.
Tutto qui? Neanche per idea. Lo schema potrebbe ripetersi a breve su altri temi sensibili nella Capitale. A iniziare dall’urbanistica. In Regione si è già aperto un tavolo di lavoro per il trasferimento di alcune competenze a Roma Capitale. Gualtieri, riferiscono al Fatto fonti autorevoli vicine al sindaco, vuole una norma collegata al bilancio regionale che possa permettergli variazioni al piano regolatore generale senza passare per il vaglio di Zingaretti. Argomento bollente in una città che proprio a cavallo dell’anno giubilare d’inizio secolo ha subito una speculazione edilizia tale da affossare i principali servizi comunali. La norma allo studio, nelle intenzioni, dovrebbe regalare la completa autonomia al Campidoglio solo per i cambi di destinazione, ma non per gli aumenti di volumetria e valere solo per “i piani di recupero già pianificati”, assicurano le stesse fonti. Un primo annuncio potrebbe arrivare già la prossima settimana.
L’altro tema caldo riguarda i trasporti. L’esperienza della linea C a Roma è traumatica: conflitti tra enti, conferenze dei servizi infinite, subappalti falliti, soprintendenze accusate di bloccare i lavori ogni chilometro. E centinaia di milioni di euro buttati. L’ex sindaca Virginia Raggi aveva immaginato per il futuro la realizzazione della linea D e di una fitta rete tranviaria. Gualtieri, viene spiegato, vuole proseguire su questa strada, a patto che la via sia libera. Il primo passo sarà ottenere, grazie al filo diretto con il governo, un incremento dei trasferimenti al Lazio dal Fondo nazionale trasporti rispetto agli attuali 1,2 miliardi di euro. Che arriverà solo se – novità storica – si modificherà la distribuzione interna a oggi (hanno lamentato tutti i sindaci degli ultimi 30 anni) troppo penalizzante per Roma rispetto alla Regione. L’obiettivo? Risanare l’Atac uscendo in anticipo dal concordato preventivo. Su questo punto il tavolo in Regione (con la longa manus del governo) è al lavoro e nuovi decreti sono allo studio a Palazzo Chigi, anche su macro-temi come turismo e cultura.
Il mantra dunque è “sburocratizzare”. “Roma deve assumere una corsia preferenziale per decidere velocemente sulle questioni decisive – ripetono dal Campidoglio – Ci sono fiumi di denaro internazionale pronti a investire su Roma, ma restano paralizzati dalle lungaggini degli uffici di una città davvero eterna”. La “Repubblica autonoma di Gualtieri” è in costruzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas