IL CONFLITTO UCRAINO. La potenza delle armi moderne, al cui apice ci sono gli ordigni dello sterminio nucleare, ha cambiato radicalmente l’orizzonte dei conflitti armati DI GUIDO VIALE, IL MANIFESTO, 30 APRILE 2022 Pro o contro l’invio di armi nella guerra ucraìna? I pro non ci sono. Giorno dopo giorno vediamo sempre meglio come la guerra in Ucraina non sia che distruzione di vite, di famiglie, di ambiente, di socialità, di umanità, di intelligenza. Come tutte le guerre. Ma questa di più. Che senso ha mandare armi sempre più potenti ai combattenti dell’Ucraina perché ammazzino, si facciano ammazzare, e facciano ammazzare la popolazione civile, vera vittima di tutte le guerre moderne, e poi pagare a Putin gas, petrolio, carbone, fertilizzanti e tante altre cose di cui non sappiamo fare a meno, continuando così a finanziare e rafforzare la sua guerra di aggressione? Non è forse la moltiplicazione delle armi in campo a rendere la guerra sempre più intensa, estesa, mortifera, ad avvicinarci al ricorso alle armi atomiche che aspettano solo di essere usate? La potenza delle armi moderne, al cui apice ci sono gli ordigni dello sterminio nucleare, ha cambiato radicalmente l’orizzonte dei conflitti armati: “un popolo in armi” può certo intralciare un’occupazione, pagandone un prezzo molto alto; ma che possa tener testa a eserciti dotati di tutti gli armamenti sviluppati dalla tecnica è una favola: può farlo solo delegando il confronto a un esercito professionale dotato di strumenti paragonabili, per soccombere di fronte a entrambi. Fare a meno delle guerre significa affermare le ragioni della vita contro quelle della morte, mobilitarsi contro la distruzione di tante esistenze, sostenere le possibilità concrete di comporre il contenzioso con rinunce accettabili da entrambe le parti, ma anche promuovere il disfattismo e la disgregazione delle gerarchie che rendono operativi gli eserciti. La visione delle […]