Archivi Giornalieri: 10 Agosto 2015
L’articolo pubblicato con questo titolo il 27 luglio 2015 sul quotidiano on line http://www.casertace.net riporta la nota stampa della sede Provinciale di Caserta della Guardie Ambientali GDN-VAS. COMUNICATO STAMPA – L’associazione G.D.N – V.A.S sede Provinciale di Caserta sita in Grazzanise, per noi e un vanto avere la sede provinciale a Grazzanise perché V.A.S verdi ambiente e società è riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente. Articolo: Dopo l’intervento, realizzato qualche settimana fa, relativo al ritrovamento di grossi cumuli di amianto abbandonati sul territorio di Grazzanise (vedi http://www.vasonlus.it/?p=16333), continua l’attività di controllo del territorio da parte dell’associazione Provinciale G.D.N-V.A.S: un’altra discarica di amianto, infatti, è stata scoperta dai volontari nelle campagne di Casal di Principe adiacente i terreni mazzonari. (vedi http://www.vasonlus.it/?p=17791) Circa 30 lastre di eternit, legate in matrice cementizia e ricoperte da vegetazione spontanea. Il tutto è stato trasmesso alle competenti autorità per territorio. “Purtroppo, – ha così commentato il presidente dell’associazione, Giuseppe Parente, – persone ignote senza alcun ritegno continuano ad abbandonare e smaltire illecitamente materiale pericoloso che provoca gravissimi danni alla salute e all’ambiente: in questi casi l’amianto è letale poiché risulta rotto in piccole parti . Questo nostro impegno nasce dall’urgenza, non più ignorabile, di cercare di reprimere questi comportamenti criminosi. Le leggi ci sono: il Testo Unico Ambientale prevede per chi abbandona rifiuti pericolosi pene fino a 2 anni e 26,000 euro di multa con conseguente messa in sicurezza e bonifica dei luoghi a carico del reo”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente articolo di Marta Di Pierro della Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) Lazio. Marta Di Pierro È stato firmato il decreto TERREVIVE con cui il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze – dà il via alla vendita e all’affitto di circa 5.500 ettari di terreni, destinandoli innanzitutto agli agricoltori under 40. Nonostante l’iniziativa promossa per favorire il ricambio generazionale e rilanciare l’imprenditoria agricola sia un risultato positivo rispetto al degrado e all’abbandono in cui spesso la pubblica amministrazione ha lasciato i terreni di proprietà pubblica, ad un’analisi più attenta, il decreto è una “manovra fuorviante” : “non è con l’alienazione dei terreni pubblici che si può rilanciare l’agricoltura e risolvere il problema del ricambio generazionale. La nostra esperienza ci dice che servono politiche ad hoc e una banca della terra“. In questa tranche, l’Agenzia del Demanio ha messo in vendita oltre 80 terreni agricoli dello Stato in Puglia, Basilicata, Toscana, Umbria, Lazio, Veneto per un valore complessivo di vendita di oltre 1,5 milioni di euro. Una manovra che, vista la tendenza alla concentrazione della terra in mano a pochi in atto nel nostro paese e la cronica mancanza di credito in agricoltura – soprattutto per quella di piccola scala – rischia di aggravare la situazione e dare i terreni in mano alle mafie. Se con quest’iniziativa si intende far “rivivere” i terreni statali adatti alla coltivazione, trasformandoli in un’occasione di lavoro per le nuove generazioni, allora sarebbe il caso di modificarne i criteri: no alla (s)vendita del demanio pubblico che toglie alla comunità per dare al singolo (con il portafoglio più gonfio); inoltre, “un’asta al miglior offerente non può esser un criterio d’assegnazione di un bene pubblico: l’assegnazione dei terreni deve essere […]