Inquinamento dell’aria le reazioni al deferimento dell’Italia alla Corte europea

 

Il deferimento dell’Italia da parte della Commissione Ue alla  Corte europea era atteso ma non ha mancato ugualmente di suscitare reazioni preoccupate.

Tranchant l’ex president di Legambiente e attuale deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni: «Smog-Xylella-rifiuti radioattivi: l’Italia non affronta la situazione e finisce nel mirino di Bruxelles.

Più che scrivere la storia avremmo bisogno di qualcuno che faccia il presente e costruisca il futuro».

Molto polemico anche il gruppo parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle: «Come avevamo annunciato, grazie alla vecchia politica, l’Italia è stata deferita dalla Corte di Giustizia europea per aver violato le leggi sullo smog.

Questo potrebbe portare ad una multa di circa 1 miliardo di euro, e a pagare, anche questa volta, saranno i cittadini!»

Preoccupato Giovanni Fini, del Coordinamento tecnico UI qualità ambientale del Comune di Bologna: «Il Deferimento alla Corte di Giustizia ci preoccupa moltissimo.

La città di Bologna paga già oggi due volte il prezzo dell’inquinamento: in termini di impatto sulla salute delle persone e di limitazioni che dobbiamo imporre alla mobilità locale, nonostante le emissioni locali siano solo una parte del problema, generato anche dalla conformazione del bacino padano che impedisce la dispersione degli inquinanti, come mostrano chiaramente le mappe europee sull’inquinamento.

Con l’applicazione delle sanzioni ci troveremo a pagare una terza volta.

Le città e le regioni del bacino Padano stanno lavorando intensamente con il Governo per trovare soluzioni strutturali e di larga scala.

Non è mai stato un problema di cattiva volontà ma di complessità della situazione.

Gestire situazioni complesse a colpi di denunce e sanzioni è inefficace e ci allontana dallo spirito di cooperazioni che le istituzioni locali e la Commissione Europea devono avere».

Roberto Romizi, presidente di Isde Italia, e Agostino Di Ciaula, presidente del comitato scientifico di Isde Italia hanno sottolineato che «l’odierno rinvio dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Ue dovrebbe essere un campanello d’allarme per il nuovo Governo italiano; dovrebbe, infatti, individuare tra le sue priorità politiche quelle di mettere in atto una serie di azioni efficaci per combattere l’inquinamento atmosferico.

L’elevato costo della salute italiana a causa dell’inquinamento atmosferico è inaccettabile e completamente prevenibile.

Si stima che circa 90.000 persone ogni anno muoiano prematuramente a causa dell’esposizione al particolato e all’ozono.

Come Medici, pensiamo che il Governo, le Regioni e i Comuni italiani abbiano un’occasione unica: quella di dare la priorità a tutte le misure che saranno benefiche non solo per la qualità della nostra aria, ma anche per affrontare il cambiamento climatico e migliorare la nostra salute in generale».

Andrea Minutolo,  dell’ufficio scientifico di Legambiente, ha ricordato che «come ribadiamo da anni, non servono misure sporadiche e poco efficaci nella lotta all’inquinamento, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale. 

Le aree urbane devono essere il cuore di questo cambiamento che deve ripartire da un diverso modo di vivere e pensare le città, con investimenti nella mobilità collettiva, nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano.

Le proposte presentate dal ministero dell’ambiente riguardano diversi settori che vengono trattati in compartimenti stagni e gestiti in maniera disomogenea mentre occorrerebbe integrarle tutte insieme in un Piano Nazionale che fissi già da subito obiettivi e limiti ambiziosi, per la salvaguardia della salute delle persone».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 17 maggio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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Eleonora Evi

 

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