C’era una volta la giunta di un Vice Questore che si inventa un bel business presumibilmente per accontentare un pò di amici. Che diavolo accade? Accade che una tale impresa presenta un progetto. Accade che questo progetto piace a qualcuno in Municipio, accade che fanno un bando di gara per affidare in concessione 600 pali della pubblica amministrazione. Accade che mettono su uno straccetto di pubblico avviso ed accade che quella stessa ditta che aveva presentato il progetto, vinca. Accade che la ex commissione antimafia della Bindi, si appassioni alla cartellonistica nettunese, che anche quei pali finiscono sotto osservazione ed accade che il dirigente assunto con la famosa 110, avvero scelto dal sindaco, D’Aprano, dopo l’assegnazione della gara, la ritiri, tipo, scusate ci siamo sbagliati. Quella ditta vincitrice, ci resta male, fa ricorso al Tar, il Tar da loro ragione e scrive in sentenza che ci sarebbe stato un abuso di potere. Ed ora passiamo a raccontarla in maniera più tecnica, vero che neppure a Corleone le fanno certe cose. DUNQUE Come riportato nella sentenza breve n. 4796 del 6 marzo 2018, «la Next s.r.l.s. ha dedotto di aver proposto, con missiva del 2.02.2027, al Comune di Nettuno un progetto di affissione di banner pubblicitari ai lampioni della luce della città»: si tratta in sostanza di una iniziativa che ad appena un mese di distanza è stata poi fatta propria dalla Giunta Comunale di Nettuno. Ad appena un mese di distanza il “progetto” è stato fatto proprio dal Comune che ha deciso di metterlo in atto nel rispetto della libera concorrenza, con procedure di evidenza pubblica: con la Deliberazione della Giunta Comunale n. 40 del 21 marzo 2017 è stato deciso un «AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE SOGGETTO INSTALLATORE IMPIANTI PUBBLICITARI CON PARTECIPAZIONE DEL COMUNE AGLI INTROITI». La deliberazione […]