Duecento sindaci chiedono zero emissioni entro il 2050 all’Ue e ai governi nazionali

 

Se una città italiana ha già dichiarato formalmente lo stato di emergenza climatica – Acri, in Calabria, è la prima ad aver siglato un simile atto nel nostro Paese –, altre dieci a pochi giorni dal vertice di Sibiu sul futuro dell’Europa si sono unite a 200 sindaci  e capi di amministrazioni locali di tutta Europa, che rappresentano 62 milioni di cittadini, per chiedere ai capi di stato e di governo dell’Ue di approvare una strategia di decarbonizzazione a lungo termine per raggiungere le zero emissioni entro il 2050.

Una richiesta che arriva anche da 10 città italiane: Milano, Bologna, Firenze, Arezzo, Capaci, Mantua, Modena, Senigallia, Torino e  Zugliano.

«Noi, i sindaci e i capi di amministrazioni locali, siamo pronti a sostenere e contribuire alla leadership climatica dell’Europa, poiché gli impatti dei cambiamenti climatici rendono difficile un accesso equo, giusto e duraturo alle opportunità che le nostre grandi città europee offrono», affermano i sindaci e i governi locali nella loro lettera (in allegato in coda all’articolo, ndr).

«Le zero emissioni nette entro la metà del secolo non sono solo necessarie e auspicabili, ma anche realizzabili se si lavora insieme».

Nonostante gli impegni climatici portati avanti dalle singole città, infatti, è necessario un quadro normativo coerente a livello europeo e un’azione cogente da parte dei governi nazionali, che possa garantire agli enti locali quella stabilità a lungo termine, determinazione e risorse per sostenere il processo di decarbonizzazione.

La Commissione Ue ha compiuto un primo passo in questa direzione nel novembre scorso, adottando “una visione strategica di lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e a impatto climatico zero entro il 2050”, ma ora è necessario iniziare a dare concretezza a questa prospettiva.

Per questo i sindaci chiedono ai leader dell’Ue di «sviluppare una strategia climatica europea a lungo termine giusta ed inclusiva che aumenti la resilienza e preveda un picco delle emissioni dell’Ue entro il 2020, una riduzione di più della metà entro il 2030 e il raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2050; aumentare gli obiettivi climatici ed energetici dell’Ue per il 2030 e il suo Ndc (contributo di determinazione nazionale) per garantire una transizione energetica resiliente, rapida e giusta; allineare il quadro finanziario pluriennale dell’Ue per il 2021-2027 con questa strategia, eliminare le sovvenzioni ai combustibili fossili e integrare l’azione per il clima come priorità in tutti i programmi di finanziamento; far sì che tutti gli Stati membri si impegnino nei confronti di un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni fino allo zero e degli obiettivi di cui sopra».

«Un’azione audace contro i cambiamenti climatici è vitale per proteggere il pianeta per le generazioni future – commenta Giuseppe Sala, sindaco di Milano e vicepresidente di C40 Cities – Essa ha anche il potenziale per migliorare la vita dei cittadini creando posti di lavoro, purificando l’aria e rendendo le nostre città più inclusive.

Le dimostrazioni di #FridaysForFuture hanno dimostrato che i giovani di tutta Europa vogliono cambiamenti radicali per prevenire le catastrofi climatiche.

Le politiche che noi, come sindaci europei, chiediamo oggi, possono creare comunità sostenibili, prospere e inclusive che i nostri figli e nipoti meritano di ereditare».

Allegati

(Articolo pubblicato con questo titolo il 7 maggio 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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