Finalmente qualcosa comincia a muoversi. Se da una parte dell’Atlantico la grande famiglia delle sostanze tossiche note come Pfas potrebbe finalmente subire delle limitazioni di sicurezza, dall’altra parte dell’oceano si avanzano nuove proposte per abbassare il limite di quattro sostanze perfluoroalchiliche, le più persistenti nell’ambiente. Negli Stati Uniti, infatti, l’Epa, l’Ente di protezione ambientale statunitense, ha appena affermato che stabilirà per la prima volta i limiti per le concentrazioni massime tollerabili nell’acqua potabile di due sostanze chimiche, Pfoa e Pfos, appartenenti appunto alla categoria degli Pfas. La cosiddetta “decisione normativa preliminare” appena annunciata rappresenta, quindi, l’ultimo passo prima che l’Epa proponga il cosiddetto livello massimo di contaminanti (Mcl), ossia i limiti insuperabili nei rilasci di queste due sostanze tossiche nel suolo e nelle falde acquifere. Una decisione che, tuttavia, potrebbe arrivare ancora tra alcuni mesi I pericoli degli Pfas I due composti chimici in questione sono l’acido perfluoroottanoico (Pfoa) e il perfluoroottansolfonico (Pfos), appartenenti alla famiglia di sostanze organiche perfluoroalchiliche, note come Pfas. Grazie alle loro caratteristiche, questi composti vengono usati comunemente nei prodotti industriali per aumentare la resistenza a elevate temperature, a grassi e ad acqua, di tessuti, tappeti, abbigliamento, rivestimenti ad uso alimentare, pentole antiaderenti e schiume antincendio. Data la loro lunga persistenza nell’ambiente e le numerose fonti, come aria, acqua e cibo contaminati, a cui viene esposto il nostro organismo, ormai da anni la ricerca si è concentrata sugli effetti che queste sostanze possono avere sulla salute, fornendo una sempre crescente mole di prove che ne testimoniano gli effetti nocivi, tra cui livelli di colesterolo elevati, difetti alla nascita e cancro. I limiti dell’Epa “La regolamentazione di Pfoa e Pfos rappresenta un’opportunità significativa per ridurre i rischi per la salute di neonati, bambini e adulti, comprese le donne in gravidanza e in allattamento, che vengono serviti da sistemi […]