La giunta a guida leghista che avrebbe dovuto rivoluzionare la Regione Umbria dopo decenni di «immobilismo rosso», sembra avere difficoltà anche nell’ordinaria amministrazione e, denuncia il Wwf, «unica in Italia, ha autorizzato le associazioni venatorie, che giuridicamente sono dei soggetti privati, a stampare, diffondere il “Tesserino venatorio provvisorio”. In sostanza per il tramite di tale procedura anomala, si vorrebbe certificare presuntivamente, che l’atto pubblico originale inviato loro tramite e-mail, sia valido. Esso in realtà è privo di ogni tipo di certificazione/validazione pubblica». La preapertura della caccia in Umbria è prevista per domani, ma a causa della mancata consegna nei termini previsti dei tesserini venatori da parte della tipografia incaricata, la Regione ha trovato questo fantasioso escamotage che il Wwf bolla come «un abominio giuridico» e ha inviato alla Regione Umbria una diffida invitandola a revocare il provvedimento in autotutela. Il Panda umbro spiega che «trattasi in realtà di un comune foglio di carta, che dovrebbe attestare legalmente i requisiti base del cacciatore, la sua scelta di caccia, le giornate di caccia fruite ed annotare le prede abbattute, sia per fini statistici, sia per limitare i carnieri, un documento pubblico se validamente riconoscibile, che serve ad attestare una serie di dati, sia ai fini di controllo che statistici. Esso dovrebbe essere consegnato in maniera rigidamente controllata, in un unico esemplare al cacciatore avente diritto, sia per evitare la duplicazione, la doppia consegna, che per eludere i controlli, ormai quasi inesistenti. Peccato che questo foglio di carta, non abbia oggi nessun requisito di sicurezza, attestazione di origine ed efficacia di documento pubblico. Un foglio/tesserino in bianco e nero, liberamente fotocopiabile/riproducibile, a cui non è stata data e prevista, nessuna numerazione progressiva e quindi esso oggi, non è identificabile in maniera inequivoca, su di esso non vi è apposto nessun sistema antifrode […]