Influencer per l’ambiente, donne in prima linea e un segreto: coerenza tra messaggio e stile di vita

 

A dare una mano nella campagna di sensibilizzazione per salvare il pianeta verde sono i tanto deprecati social media, che danno voce a un tipo di consumismo più consapevole e responsabile che influenza le scelte dei consumatori.

Un movimento social guidato da altrettanto deprecati influencer: per essere definiti come influenti, bisogna che le persone li notino, ascoltino le loro idee, li seguano.

Quella degli influencer non è una professione, né una qualifica professionale” spiega Pier Luca Santoro, esperto di marketing e comunicazione.

Ma ci sono professionisti, artisti, atleti, attivisti la cui esperienza nel settore in cui operano fa sì che venga loro riconosciuta autorevolezza e dunque influenza nel loro campo: “In questo senso sono influencer”.

Spesso e volentieri si confondono con le celebrità, testimonial che prestano la loro fama anche alle campagne di comunicazione o alle cause ambientaliste.

Gli influencer si distinguono come una categoria a parte, nata e cresciuta sui social.

Vale la pena conoscerne i profili.

Ci sono tante donne: la più nota è Greta Thunberg (10,5 milioni di follower su Instagram), la giovane attivista svedese ideatrice del movimento #FridaysForFuture, nominata persona dell’anno nel 2019 da Time.

Tra gli attori-attivisti spiccano Leonardo DiCaprio e Alessandro Gassmann, che sfruttano la loro notorietà per sensibilizzare il loro pubblico sull’emergenza del clima.

A Gassmann (281 mila follower su Twitter) è stato assegnato l’anno scorso a Milano il premio come Top Italian Green Influencer da GreenStyle, una prima edizione con una classifica che ha individuato i dieci profili più impegnati sui temi della sostenibilità in quattro categorie: economia circolare, mobilità sostenibile, cibo sostenibile e stile di vita.

Per l’occasione è stato tracciato l’identikit del green influencer: attivista, con un forte legame con la vita reale e una elevata coerenza nel comunicare i temi della sostenibilità tout court.

La classifica è stata stilata in base all’analisi del numero di follower, interazioni e reputazione, online e offline.

Per la categoria Circular Economy il top influencer individuato l’anno scorso era Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, presidente della Fondazione Univerde, nata per diffondere la cultura ecologista e la green economy in Italia.

Menzione speciale a Lucia Cuffaro, presidente del Movimento per la Decrescita Felice.

Top influencer per la categoria Cibo Sostenibile Lisa Casali, scienziata ambientale, scrittrice, esperta di cucina sostenibile e autrice del blog Ecocucina attraverso il quale racconta come ridurre il nostro impatto ambientale a partire dal cibo.

Menzione speciale a Lorenzo Lombardi, autore e divulgatore televisivo e web, responsabile Eventi nazionali della Lav.

Vincitrice della categoria LifeStyle Tessa Gelisio, fondatrice dell’associazione forPlanet Onlus che sviluppa progetti di conservazione ambientale.

Menzione speciale alla designer Camilla Mendini che dal 2015 si occupa tramite Youtube e Instagram di moda sostenibile.

Per la Mobilità Sostenibile è emerso Luca Talotta, che affianca l’attività digitale a quella giornalistica, molto gettonato per le tematiche legate alle sostenibilità ambientale dell’automotive.

Menzione speciale per Andrea Bertaglio, giornalista freelance specializzato in sostenibilità e temi ambientali che da qualche anno sta focalizzando il suo lavoro sulla mobilità elettrica e sostenibile.

Considerata astro nascente, Lucia Valentina Nonna: sul blog “La Balena Volante” e su Instagram condivide ricette, viaggi e scelte quotidiane per abbracciare uno stile di vita più sostenibile.

Quest’anno l’edizione italiana di Wired ne segnala otto in tutto senza distinguere fra italiani e stranieri: Lisa Casali mantiene il podio con il suo Grande Libro delle Bucce e il suo profilo EcoCucina, seguito su Instagram da quasi 44 mila follower.

Idem Camilla Mendini, alias Carotilla_, con quasi 56 mila follower.

Ma emergono anche micro-influencer come Micol Elmi, una mamma che vive in maniera semplice e lenta e su Instagram e che ha meno di novemila follower, e Jennifer B. Nini, alias EcoWarriorPrincess, con poco più di 3 mila follower, o macro-influencer come Bea Johnson, alias ZeroWasteHome, che lavora anche alla Cnn e ha ben 268 mila follower.

Poi i fotografi GiulieGiordi, con 27,4 mila follower, Luca Talotta che conferma il suo piazzamento con ben 84,2 mila follower, e Andrea Sanders, fondatrice di Be Zero Waste Girl.

A volte gli influencer spariscono dai social, il che fa pensare che abbiano smesso di essere attivi.

Non tutti riescono a mantenersi coerenti, o a tenere fermo l’impegno di aggiornare i loro profili in maniera costante e su tutte le piattaforme.

Ma siamo in attesa delle nuove classifiche annuali per conoscere i volti nuovi emergenti.

Per una buona causa.

(Articolo di Anna Masera, pubblicato con questo titolo il 1 gennaio 2021 sul sito online del quotidiano “ la Repubblica”)

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