Una montagna di spazzatura. È triste dirlo, ma da tempo l’Everest ha perso il suo fascino di montagna immacolata e, soprattutto a causa delle spedizioni commerciali, oggi è sempre più ricoperta da rifiuti umani. Ad aprile, riporta il Global Times, la Cina in un tentativo di pulizia ha recuperato 8,5 tonnellate di rifiuti da quella che è considerata la vetta più alta del mondo. Purtroppo, sottolineano le squadre intervenute sul luogo, buona parte di questi detriti è composto da plastica e feci umane. Da quando la grande montagna è diventata sempre più accessibile anche per il turismo di massa, che si trasforma in spedizioni dove spesso non si rispettano le regole del campo base, l’Everest si è infatti trasformato in una discarica all’aria aperta dove senza alcuna remora migliaia di persone, ogni giorno, si lasciano indietro immondizia, oltre a fare i loro bisogni. Rifiuti che, fanno notare gli himalayani, a causa delle temperature e dei ghiacciai restano a lungo presenti lungo i cammini verso la cima a 8.848 metri. La squadra intervenuta per ripulire la montagna tra Tibet e Nepal, composta da trenta persone, ha ripulito circa 5,2 tonnellate di rifiuti domestici: 2,3 erano composte da feci umane. Una raccolta che, tra l’altro, è difficilissima anche per gli addetti ai lavori dato che devono affrontare altitudini elevate, carenza di ossigeno e percorsi complessi. Inoltre, a contribuire allo scempio, ci si è messo anche il riscaldamento globale che sciogliendo parte dei ghiacciai ha liberato la spazzatura lasciata dagli scalatori per decenni. Nepal, India e Cina si dicono preoccupate dall’inquinamento dell’Everest e, oltre ad iniziative per ripulire l’aria inquinata, l’acqua e il suolo contaminato, stanno studiando strategie per arginare lo spiacevole fenomeno. I cinesi, dicono i media locali, a breve dovrebbero realizzare più bagni pubblici e servizi igienici lungo la rotta. I tibetani invece sono impegnati […]