******************************* N.B. – Il giornalista fa confusione tra: la proposta di delibera che il 22 gennaio 2020 la Giunta Capitolina ha deciso di sottoporre alla votazione dell’Assemblea Capitolina cui soltanto spetta di approvare le deroghe al Regolamento in materia di Occupazione di Suolo Pubblico (OSP) che vi sono previste; la deliberazione della Giunta Capitolina n. 87 del 12/22 maggio 2020, definita “emergenziale”, che nel rispetto del Regolamento OSP attualmente vigente consente di occupare vie, strade e marciapiedi contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio della concessione, che avviene dopo 60 giorni se si ricade nel centro storico di Roma o di 30 se si ricade nel resto del territorio della capitale. L’occupazione immediata viene però consentita nel rispetto rigoroso di 33 “criteri minimi”, 8 dei quali concordati, ma a monte della proposta di deliberazione, proprio con la Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che di fronte al loro utilizzo anticipato anche in applicazione della delibera n. 87 del 21/22 Maggio 2020 ha sentito il dovere di lamentare questa procedura nella lettera di 3 pagine appena arrivata in Campidoglio. La procedura ultra-rapida che ipotizza il Presidente della Commissione Commercio Andrea Coia potrà essere formalizzata solo quando la proposta di deliberazione della Giunta arriverà in aula Giulio Cesare, ma sempre e comunque nel rispetto della normativa nazionale che non prevede ad esempio la formazione del “silenzio-assenso”. Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Archivi Giornalieri: 30 Maggio 2020
LA CRISI PRIMA DELLA CRISI L’attuale pandemia non è un incidente di percorso. La crisi sanitaria e gli effetti economici, sociali e politici che ha scatenato non sono una catastrofe inattesa. Sono, al contrario, la diretta conseguenza di un modo di pensare e di agire, di un modello di sviluppo economico e culturale che tiene poco conto del valore della vita e delle sue condizioni essenziali. Un modello su cui si basa il nostro stile di vita, al punto che solo di fronte ai disastri ci accorgiamo di quanto esso sia nocivo e dannoso per noi individui, per le comunità, per la natura. La confusione mediatica non ci aiuta a capire le origini della pandemia. Puntare il dito contro un animale – in questo caso, il pipistrello – ci distrae dalle vere cause. Così come dire che “siamo in guerra” contro un nemico ignoto non ci permette di analizzare e comprendere. Il virus ha svelato in un battibaleno la miseria della società del profitto che fino a ieri si credeva onnipotente. Per impedire che di questo si avesse coscienza è stata adottata una censura sottile e inventiva votata a nascondere il legame tra il modello economico-culturale e la pandemia: gli animali selvatici, gli esperimenti segreti o una particolare popolazione sono diventati i capri espiatori con cui distrarre la gente dalle cause reali. INGREDIENTI DI UNA PANDEMIA Gli ingredienti per la creazione di una pandemia si possono cercare in quegli stessi elementi che muovono la crescita illimitata: l’alta densità abitativa delle grandi città industriali; l’interconnessione globale e il massiccio spostamento di merci e di persone; lo sfruttamento intensivo con cui si sacrifica la qualità dell’aria, dell’acqua, della terra e degli allevamenti animali; la respirazione di elementi tossici e un’alimentazione inadeguata che indeboliscono il sistema immunitario; la spinta continua verso un’alta […]
Il pilastro dell’economia circolare è condensato nel motto: il prodotto più sostenibile che ci sia è quello che non si produce, perché non è necessario. È una vera rivoluzione, perché toglie di mezzo il pilastro dell’attuale modello economico: il consumismo. Infatti, se i prodotti durano, sono riparabili, riusabili, ammodernabili, se ne comprano di meno e se ne producono di meno. In compenso aumentano le attività legate al prolungamento del loro ciclo di vita. Ed è così che si salva il pianeta. Puntare sul riciclo implica, nel corrente modello, che più roba da riciclare c’è, meglio è. Ma riciclare costa energia e materia, quindi non è privo di impatto ambientale. Puntare sul riciclo è come se in una città in cui è altissimo il numero di feriti per incidenti stradali agli incroci si reagisse aumentando i posti letto negli ospedali invece di mettere semafori e dissuasori. È sempre la stessa storia: prevenire conviene solo al cittadino, curare conviene a chi produce ciò che serve per curarsi. Spero proprio di sbagliarmi, ma definire il riciclo come un pilastro dell’economia circolare è in linea con un’affermazione, contenuta in un avviso a pagamento sui principali quotidiani da parte delle associazioni dei produttori di oggetti di plastica mono-uso, nei giorni in cui si ventilava di una plastic tax. C’era scritto: «I rifiuti costituiscono una enorme riserva di risorse che, se opportunamente gestita e valorizzata, può garantire un approvvigionamento sostenibile e continuo negli anni di materiali ed energia». Cioè, più rifiuti si producono, meglio è per l’ambiente e per la società. E questi rifiuti vanno prodotti con continuità, sennò l’approvvigionamento sostenibile si interrompe. Non tutti la sparano così grossa per portare acqua al proprio mulino. Ci sono quelli che lo fanno in maniera molto più sofisticata, per abbindolare anche chi ai temi dell’ambiente è molto […]
Intervenendo all’High-Level Event on Financing for Development in the Era of COVID-19 and Beyond, organizzato da Onu, Canada e Jamaica, sul finanziamento per lo sviluppo, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha sottolineato «a meno che i paesi di tutto il mondo non agiscano insieme ora, la pandemia di Covid-19 causerà devastazione e sofferenza inimmaginabili in tutto il mondo». Intervenendo online, Guterres ha dipinto un quadro a fosche tinte, nel quale ci sono «60 milioni di persone spinte in estrema povertà; carestia di “proporzioni storiche”; circa 1,6 miliardi di persone rimaste senza mezzi di sussistenza; una perdita di 8,5 trilioni dollari nella produzione globale: la più forte contrazione dalla Grande Depressione degli anni ’30» e per questo ha invocato unità e solidarietà: «Chiediamo un’azione collettiva immediata in 6 aree di importanza cruciale. A partire dalla crisi globale di liquidità, che dove si sono incontrate le crisi sanitarie ed economiche, un nesso pericoloso che potrebbe prolungare e approfondire entrambe». IL capo dell’Onu ha chiesto l’estensione degli Special Drawing Rights per integrare le riserve della spesa pubblica e ha evidenziato che «la ricaduta economica della pandemia minaccia un’ondata di inadempienze nei Paesi in via di sviluppo, ostacolando gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) del 2030». il secondo appello di Guterres è stato per «soluzioni durature sul debito, per creare spazio per gli investimenti nella ripresa e negli Obiettivi di sviluppo sostenibile». Poi ha esortato i creditori privati, che detengono una quota crescente del debito sovrano dei Paesi in via di sviluppo a «trovare incentivi per incoraggiare un maggior numero di creditori a concedere una riduzione del debito». Guterres ha quindi attirato l’attenzione dell’auditorio sui finanziamenti esterni, affermando che «l’allineamento degli incentivi nei sistemi finanziari globali con gli SDG aumenterebbe la fiducia per rilanciare gli investimenti nello sviluppo sostenibile». Passando ai flussi […]
“Villa Paolina svuotata all’interno, come la zucca del Ringraziamento. Lavori e ponteggi proseguono indisturbati anche se, come risulta ad Italia Nostra Roma, fino ad oggi salvo improbabile consegna notturna, il progetto definitivo non è stato ancora né presentato néapprovato dalla Soprintendenza Speciale Roma“. Questa la denuncia di Italia Nostra Roma, che prosegue: “L’immobile è vincolato dal ministero dei Beni Culturali dal 2 settembre 2019 e prescrive: a) Mantenimento dell’assetto planivolumetrico attuale senza alterazione dei rapporti tra spazi aperti e chiusi con particolare riferimento al giardino e alle altezze dell’edificio. b) Conservazione dei prospetti nella loro sostanziale consistenza materica e tipologica c) Conservazione della tipologia strutturale interna mantenendo inalterati i principali rapporti tra gli elementi della stessa con particolare riferimento alle quote di calpestio d) Il mantenimento degli spazi aperti con il trattamento a giardino“. “In realtà l’ambiguità e l’incoerenza tra i lavori in essere e il vincolo ci sembrano evidenti. L’alta sorveglianza è affidata alla Soprintendenza Speciale Roma.” Italia Nostra Roma si domanda in che consista la “sorveglianza” se i lavori si stanno eseguendo in assenza del progetto definitivo. Il pallino è nelle mani del Mibact. Quei lavori siano sospesi in attesa che “tutta la documentazione” completa di ogni sua parte sia stata consegnata ed approvata come previsto dalla legge che, come è noto è uguale per tutti. (Articolo pubblicato con questo titolo il 28 maggio 2020 sul sito online “AgCult”)
Liberi da Ogm è una Campagna di VAS per la difesa dell’agricoltura e della biodiversità, che ha visto l’associazione battersi ieri in prima persona contro la Monsanto ed oggi contro tutti quei prodotti ed iniziative che vorrebbero legittimare in Italia l’utilizzo di organismi geneticamente modificati. Ricordiamo le diverse edizioni del Rapporto sulla Biosicurezza, realizzato in convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Divisione Protezione Natura), che si prefiggeva di monitorare lo stato di attuazione delle leggi nazionali e regionali in materia di regolamentazione dell’immissione di OGM all’interno della filiera agroalimentare italiana. Ricordiamo anche e soprattutto le battaglie attuali contro il glisofato e gli accordi T.T.I.P. (Transatlantic trade and investment partnership) e C.E.T.A. (Comprehensive economic and trade agreement Ue – Canada). Per consentire a VAS di continuare questa Campagna nazionale puoi donare il 5×1000 (contributo dello Stato senza spese per il singolo contribuente). Sul tuo modulo di dichiarazione dei redditi, nello spazio dedicato alla scelta del 5×1000: metti la tua firma nel primo riquadro in alto a sinistra (sostegno volontariato e non profit) inserisci il codice fiscale di VAS (Associazione Verdi Ambiente e Società): CF 97078560584 Per chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi basta che il contribuente sottoscriva la dichiarazione nella prima casella in alto a sinistra nel modello CUD.
A confermare che i prodotti biologici hanno un effetto positivo sulla salute arriva un’altra review scientifica: «A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health?», pubblicata sulla rivista Nutrients. La cosa sconcertante è che Efsa dica il contrario secondo i risultati di due sue recenti valutazioni pilota. Secondo l’Agenzia, i rischi per l’uomo connessi alla presenza di pesticidi multipli sarebbero «con diversi gradi di certezza, inferiori alla soglia che fa scattare meccanismi normativi per tutte le fasce di popolazione interessate». Affermazioni sorprendenti che arrivano con uno strano tempismo. Proprio in questo periodo di emergenza sanitaria si discute infatti di revisione di modelli produttivi dannosi per ambiente e salute umana e si fa strada il concetto di One Health, che prevede un approccio multiattoriale, nel perseguimento di obiettivi di salute pubblica da utilizzarsi anche in campo agroalimentare e zootecnico. Come sottolinea Renata Alleva Ph.D, dottore di ricerca in Biochimica, specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro del comitato scientifico Isde, consultata da Aiab in proposito, «molti degli studi pubblicati e citati nella review, hanno dimostrato come il consumo di prodotti biologici protegga dall’esposizione a pesticidi neurotossici o cancerogeni, a metalli cancerogeni come il cadmio e a fertilizzanti sintetici. Troppo spesso abbiamo osservato che più di un pesticida sia stato messo al bando dopo tanti anni dalla sua immissione in commercio per accertati effetti sulla salute. Un esempio passato è il Ddt e uno molto recente il clorpirifos, un insetticida diffusamente utilizzato nella frutticoltura in Italia e nell’Europa, bandito dall’Efsa da gennaio 2020, perché ritenuto neurotossico, genotossico e pericoloso proprio per i bambini. Molti studi scientifici pubblicati in riviste scientifiche internazionali, che avevano come obiettivo di valutare l’esposizione a pesticidi, hanno trovato spesso il clorpirifos nelle urine di bambini e adulti esposti sia attraverso […]