RAPPORTO ISPRA. L’Italia lontana dagli obiettivi dell’accordo di Parigi DI LUCA MARTINELLI, IL MANIFESTO, 15 APRILE 2022 L’effetto del lockdown a seguito dell’emergenza Covid-19 è finito e nel 2021 le emissioni di gas serra in Italia tornano a crescere. Secondo le prime stime preliminari presentate ieri dell’Ispra, nel 2021 sono salite del 6,8%, a fronte di una crescita del Pil del 6,5%. L’anno precedente, il 2020, c’era stato invece un calo dell’8,9% rispetto al 2019, ma oggi si può dire che questo in larga parte era dovuto alle restrizioni per la pandemia (che ha bloccato per mesi milioni di italiani nelle loro case, riducendo la domanda di beni e servizi) e in via secondaria all’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), all’incremento dell’efficienza energetica nei settori industriali e alla riduzione dell’uso del carbone. I dati sono contenuti nel rapporto «Inventario Nazionale delle Emissioni di gas serra» edizione 2022. L’andamento stimato per il 2021 è dovuto a un incremento dei settori industria (+ 9,1%) e trasporti (+ 15,7%). C’è molto da fare, anche se arrivano alcuni segnali positivi dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile: secondo il monitoraggio, tra ottobre 2021 e marzo 2022, a fronte di un aumento di 142 unità del numero complessivo di autobus assicurati destinati al trasporto pubblico locale circolanti in Italia (da 44.103 a 44.245), è cresciuto di 221 unità il numero di mezzi elettrici (passati da 436 a 535 unità) e ibridi (da 480 a 602 unità). Segnali positivi. Non ne arrivano, invece, dal comparto produzione di energia, dove nonostante la riduzione nell’uso del carbone (-35,2%) si stima nel 2021 un aumento del 2,2% delle emissioni «a causa degli incrementi per tutti gli altri vettori energetici», che è un altro modo per dire – come ci sta insegnando il conflitto tra […]