Sabato 8 febbraio a ROMA, dalle ore 14 alle ore 20, nella sala della facoltà Valdese in Via Cossa 44 e domenica 9 febbraio dalle ore 10 alle ore 14 si svolgerà l’assemblea Nazionale dell’Associazione Verdi Ambiente e Società ( Vas Onlus Aps ). L’assemblea si svolge a 30 anni dalla fondazione di Vas (avvenuta nel 1991) e da subito connotata per un impegno significativo sul terreno della protezione del territorio e nella difesa dei diritti delle generazioni future. A partire dagli anni 90 si deve a Vas l’attenzione e l’avvio delle contestazioni nei confronti delle multinazionali per il tentativo di introdurre nell’agricoltura, e quindi nell’alimentazione, degli OGM (organismi geneticamente modificati). Significative le campagne “Diritti al Mare e del Mare”, ”Preveniamo gli incendi”, “BastaAmianto” e “Mangiasano”. Per anni è stata promotrice del concorso nelle scuole di ogni ordine e grado “Un Racconto per l’Ambiente”, cosi come memorabili sono stati i successi in campo giuridico contro gli abusi edilizi su tutto il territorio nazionale. L’assemblea rinnoverà la struttura dirigente, modificherà lo statuto per adeguarlo alla normativa sul terzo settore e lancerà specifiche iniziative sul cambiamento climatico. Per promuovere l’appuntamento sono stati realizzati, dal circolo Vas di Milano, ben 4 manifesti con precisi impegni su acqua, rifiuti, aria e sicurezza alimentare. Sen. Guido Pollice, Presidente di Vas P.s.: Per chi arriva in treno, Roma Termini, andare verso Piazza dei Cinquecento, Camminare per 200 m (2 minuti), a Termini prendere la 70 direzione P.le Clodio Scendere in P.zza Vittoria Colonna, percorrere 160 m (2 minuti). Siete arrivati
Archivi Mensili: Gennaio 2020
DE PETRIS – Ai Ministri dell’economia e delle finanze, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali e per il turismo. – Premesso che: l’ex teleposto dell’Aeronautica militare di monte Vico a Lacco Ameno (Napoli) rappresenta per le sue caratteristiche storiche, ambientali e paesaggistiche un bene pubblico di assoluto valore che merita un progetto di recupero e valorizzazione nell’interesse della comunità locale e dei restanti comuni dell’isola d’Ischia; nel 1986, con deliberazione del circolo della “Lega per l’ambiente-isola d’Ischia” è stato inserito nel programma delle “passeggiate ecologiche” regionali la passeggiata su monte Vico per il recupero dei locali demaniali ivi esistenti, da destinare, d’intesa con il dipartimento di meteorologia dell’istituto tecnico nautico di Forio, a “centro di formazione ambientale e raccolta dati meteorologici”, con invito al sindaco di Lacco Ameno di dare il patrocinio dell’ente. Tale iniziativa si è concretizzata il 12 aprile 1987 come naturale estensione della “passeggiata” su Zaro per dar vita al relativo parco e per sollecitare l’istituzione del museo di villa Arbusto per il recupero alla fruibilità pubblica dei reperti archeologici degli scavi di Pithaecusa da tempo custoditi in case private; in data 1° luglio 1988, con delibera di Giunta municipale n. 180, l’amministrazione comunale di Lacco Ameno, presieduta dal sindaco Tommaso Patalano, ha approvato il progetto esecutivo di recupero e valorizzazione dell’ex teleposto dell’Aeronautica militare con destinazione ad osservatorio ecologico, con la richiesta alla Cassa depositi e prestiti del relativo finanziamento di un primo lotto del valore di 100 milioni di lire; considerato che: da quanto risulta all’interrogante, la direzione territoriale della Regione Campania dell’Agenzia del demanio già da diversi anni avrebbe assunto iniziative per assicurare nuovi percorsi di gestione, razionalizzazione e valorizzazione dell’ex teleposto; a parere dell’interrogante, è importante conservare a patrimonio pubblico il sito […]
BRUXELLES – Dal primo febbraio il Lussemburgo comincerà a ritirare dal commercio tutti i prodotti e le formulazioni contenenti glifosato. Il Granducato è il primo Paese europeo a passare dalle parole ai fatti circa il divieto dell’erbicida, con un piano annunciato nel 2016 che prevede la fine delle vendite entro il 30 giugno e lo stop all’uso dal 31 dicembre prossimi. Secondo la procedura prevista a livello Ue, il Lussemburgo – dove sono registrati 15 prodotti contenenti glifosato – dovrà motivare la decisione, che può essere presa a livello nazionale su singole misure se si dimostra che esistono nuovi rischi per la salute e l’ambiente. La procedura di rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida a livello Ue è cominciata in dicembre, la Germania ha annunciato una messa al bando dopo la fine del 2022 (quando scade la licenza attuale), il Parlamento austriaco aveva votato per il divieto nella fase in cui mancava il governo, senza però notificare la decisione all’Ue. A dicembre ha fatto marcia indietro. (ANSA del 30 gennaio 2020, ore 11:10)
Il quotidiano britannico The Guardian ha annunciato che rinuncerà a tutte le pubblicità di compagnie petrolifere e del gas come atto concreto contro la crisi climatica. Si tratta della prima grande testata internazionale a prendere una decisione del genere. Immediato il plauso di Greta Thunberg: “Un buon inizio, chi andrà oltre?“, ha scritto l’attivista svedese su Twitter. La decisione, ha detto il giornale, ha effetto immediato. Riguarda tutte le aziende coinvolte nell’estrazione di fonti di energia fossile, tra cui anche alcuni dei maggiori investitori pubblicitari al mondo. Nel motivare la svolta, il quotidiano londinese ha dichiarato di voler contrastare “gli sforzi fatti per decenni da molti attori in questo settore per impedire ai governi di tutto il mondo di intraprendere azioni significative sul clima“. In una nota, il direttore generale ad interim, Anna Bateson, e il suo Revenue Manager, Hamisch Nicklin sottolineano che la risposta al riscaldamento globale rappresenta “la sfida più importante del nostro tempo“. “Il modello di finanziamento del Guardian rimarrà precario per i prossimi anni“, affermano i due funzionari del giornale, che ricava quasi il 40% delle sue entrate dalla pubblicità. Il Guardian ora spera che alcuni inserzionisti approvino la mossa e si rivolgano di più al giornale in futuro. “Questo è un momento fondamentale, il Guardian deve essere applaudito per questa coraggiosa mossa volta a porre fine alla legittimità dei combustibili fossili“, ha affermato Mel Evans, attivista per Greenpeace nel Regno Unito, invitando altri media a fare lo stesso. “Per troppo tempo, giganti di combustibili fossili come BP e Shell, che causano la nostra emergenza climatica, sono stati in grado di cavarsela facendo il greenwashing investendo il 97% del loro fatturato in petrolio e gas “, ha aggiunto. In autunno, il Guardian aveva rivisto le sue pratiche editoriali per riflettere meglio l’entità della sfida, anche usando i termini “emergenza climatica” anziché “cambiamento climatico“. Il quotidiano […]
NOTA: la sentenza in commento è consultabile qui Sommario: Premessa. 1) L’approvazione dei piani ad incidenza territoriale ai sensi dello Statuto regionale. 2) La Corte Costituzionale non rileva alcun meccanismo di silenzio assenso. 3) La metamorfosi della proposta della Giunta in approvazione definitiva. 4) La Consulta legittima il procedimento “quantistico” di approvazione dei Piani delle Aree Naturali protette della Regione Lazio 5) L’approvazione dei Piani delle Aree Naturali Protette nelle altre regioni. 6) Conclusioni Premessa : Si è vero, il titolo di questo breve commento può sembrare a dir poco stravagante, tirare in ballo addirittura la meccanica quantistica per individuare un procedimento che porta, o almeno dovrebbe portare ad approvare il Piano di un’Area Naturale Protetta i come direbbe un noto magistrato poi passato alla politica: «che c’azzecca?» ii Ma andiamo per ordine, e prima di chiarire i motivi dell’insolito accostamento, ricapitoliamo i fatti. Il Consiglio regionale del Lazio con la legge regionale n. 7 del 22 ottobre 2018 concernente: “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale” iii modificava radicalmente l’articolo 26 (Piano dell’area naturale protetta) della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29, concernente: “ Norme in materia di aree naturali protette regionali”. In particolare con il punto 2) della lettera g), dell’articolo 5 della suddetta legge regionale veniva modificato il comma 4 dell’articolo 26 relativo al procedimento di approvazione del Piano dell’area naturale protetta, come sotto riportato, introducendo a parere dello scrivente, un chiaro meccanismo di silenzio assenso, (in grassetto le modifiche): legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 “ Norme in materia di aree naturali protette regionali”, Art. 26 (Piano dell’area naturale protetta) (…) 4. Il piano adottato ai sensi dei commi precedenti è depositato per quaranta giorni presso le sedi degli enti locali interessati e della Regione. L’ente di gestione provvede, con apposito avviso da pubblicare su un quotidiano a diffusione regionale, a dare notizia dell’avvenuto deposito e del […]
Dopo il grande successo della marcia del 26 gennaio per il Parco regionale della Lessinia, il presidente leghista del Veneto Luca Zaia – che dei giorni scorsi giurava di non saperne nulla del progetto di legge presentato dalla Lega Nord e dalla Lista Zaia – cerca di uscire dall’angolo assicurando ora che l’area a parco «non sarà più piccola, ma con il nuovo perimetro potrebbe anzi risultare più vasta di qualche decina di ettari». Probabilmente Zaia fa il “giochino” di alcuni esponenti della sua maggioranza che confondono le aree contigue con le aree protette, ma le associazioni ambientaliste continuano a dire che in realtà verrebbero tagliati quasi 2.000 ettari di parco, il 18% dell’attuale area protetta. Nonostante le pressioni, Zaia non sembra voler ritirare la legge e ribadisce che «i nuovi rilievi geostazionari alla base della proposta di legge, non quelli originari fatti su carta, dimostrano che il nuovo perimetro del parco previsto dalla norma non sarà minore dell’attuale, ma potrebbe risultare più vasto di qualche decina di ettari». Al presidente Zaia risponde la consigliera regionale del PD Anna Maria Bigon: «Dal 2016 la Regione prova a scardinare il Parco della Lessinia, riducendo l’area protetta e il Presidente è sempre lo stesso: Luca Zaia. Davvero, adesso, vuol farci credere che il nuovo Pdl è farina del sacco di tre Consiglieri leghisti e lui era all’oscuro di tutto? Va bene credere alle favole, ma questa è una presa in giro. Dopo la frenata della maggioranza sul Pdl, che necessiterà di un nuovo approfondimento in Seconda commissione. La politica della Lega si è sempre caratterizzata per l’ostilità nei confronti delle aree protette, basti pensare al commissariamento dei parchi, alla riduzione dei fondi e adesso al taglio di duemila ettari in Lessinia. Adesso, dopo una manifestazione a cui hanno partecipato quasi diecimila persone, sembra esserci […]
Con deliberazione n. 789 del 25 ottobre 2019 la Giunta Regionale del Lazio ha adottato la proposta di legge regionale n. 194 del 31 ottobre 2019 concernente “misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”. La proposta è stata trasmessa alle Commissioni competenti, ma ad esprimere parere su di essa è stata soltanto la IV Commissione Bilancio, in quanto ritenuta competente per materia, e nessuna delle altre 8 Commissioni considerate secondarie. Così la IV Commissione presieduta da Fabio Refrigeri (PD) il 24 gennaio 2020 ha dato parere favorevole alla proposta, il cosiddetto “collegato”: favorevoli si sono dichiarati i consiglieri Sara Battisti (PD), Michela Califano (PD), Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti), Marta Leonori (PD) Daniele Ognibene (Liberi e Uguali nel Lazio), Enrico Panunzi (PD), Fabio Regrigeri (PD) e Marco Vincenzi (PD), mentre hanno espresso parere contrario Gaia Pernarella (M5S, in sostituzione del cons. Corrado), Sergio Pirozzi (Sergio Pirozzi Presidente), Devid Porrello (M5S) e Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia). Il testo originario della pl 194 proposto dalla Giunta si componeva di 31 articoli, ma l’assessore al bilancio, Alessandra Sartore, aveva presentato emendamenti soppressivi di alcuni articoli le cui norme erano già state approvate con la legge di Stabilità regionale. Il testo licenziato dalla commissione Bilancio si compone ora di 23 articoli. Nel corso dei lavori in Commissione Bilancio, sono stati approvati 87 emendamenti, 43 presentati dai consiglieri di opposizione, 5 di maggioranza e 34 della Giunta, questi ultimi in buona parte soppressivi di articoli, aggiornamento delle coperture finanziarie e accoglimento delle segnalazioni fatte dalla ATN. La scadenza per la presentazione degli emendamenti alla PL 194 è stata fissata fino alle ore 12 di martedì 28 gennaio 2020. Nel pomeriggio di ieri 29 gennaio è iniziato l’esame della proposta di legge da parte del Consiglio Regionale. Il consigliere Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia) […]
Bruna Varrone Da Bruna Varrone riceviamo e pubblichiamo: “E’ stata da poco coniata una nuova sigla per “allodole” ZEA, Zone Economiche Ambientali, così le ha chiamate Costa, presentandone l’idea nel parco della Sila, le “Zone dove si produce sviluppo economico senza contrastare l’ambiente“. Peccato che si continui a parlare di sviluppo in un periodo in cui dovrebbe essere chiaro che PIL e ambiente non potranno mai andare d’accordo, peccato che non sia stata stilata una lista di quali siano queste attività compatibili con l’ambiente, peccato che sul “banco” del convegno campeggi una locandina che al solito inneggia alle rinnovabili, mentre noi sappiamo bene quale danno di cementificazione e distruzione di biodiversità abbiano operato le pale eoliche sul Matese. Peccato che le allodole ambientaliste (tirate per la giacchetta da Costa) abbocchino, capisco che il simbolismo pascoliano del fanciullino sia molto forte e porti a confondere amore per la natura e osservazione scientifica, con la capacità di essere veramente attivi nella salvaguardia della natura. Peccato che ancora il ministro si interroghi sulla giustezza delle royalties, e nessuno chieda quante centrali fossili siano state chiuse a fronte delle migliaia di pale eoliche installate in Italia. Peccato che nessuno si impegni a frenare le società di telecomunicazione nel voler produrre e vendere più energia di quanto serva. (Un esempio sono i giga ricarica che i gestori ci vendono forzosamente da qualche mese quando facciamo una ricarica inferiore ai 13 euro). Se la politica e i movimenti non dettano uno stop chiaro alle industrie, non si va da nessuna parte, vale per l’energia, vale per lo spreco alimentare, vale per le opere inutili e vale anche per i parchi dove qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire chiaramente quello che si intende fare e quello che non si può assolutamente fare e se non […]
Un intero comune in fibrillazione, quello di Calatafimi, in provincia di Trapani. Mentre a Pozzallo, in provincia di Ragusa, il circolo di Legambiente ha deciso di autosciogliersi. Sono gli effetti di due progetti per la costruzione di impianti di biogas, attualmente in discussione ai due poli opposti della Sicilia. Tutto ciò mentre i pm antimafia di Palermo indagano sul piano regionale per i rifiuti, da anni in calendario e ancora non approvato. E i due progetti privati stridono proprio con quel piano – che prevede una rete di strutture pubbliche – tuttora fermo. Il 28 gennaio i pm hanno ascoltato l’assessore all’energia, Alberto Pierobon. “Spero di avere definitivamente chiarito ogni aspetto che mi riguarda. Ho un progetto da portare avanti e farò di tutto per andare fino in fondo”, ha detto l’assessore ai giornalisti al termine dell’interrogatorio. L’inchiesta riguarda un affare di oltre 15 milioni con al centro l’imprenditore mafioso Vito Nicastri e il faccendiere Paolo Arata, arrestati insieme ai rispettivi figli e ai due funzionari della Regione che avrebbero preso le tangenti, e accusati, a vario titolo, di corruzione e intestazione fittizia di beni. Da questa inchiesta è nato il filone d’indagine, inviata a Roma per competenza territoriale, sulla presunta tangente pagata da Arata all’allora sottosegretario leghista Armando Siri. Per la procura di Palermo il professore genovese era socio occulto di Nicastri, a sua volta indicato come vicino al latitante Matteo Messina Denaro. Proprio Arata cercava di ottenere le autorizzazioni per due impianti di biogas. E uno doveva sorgere a Calatafimi, dove adesso si discute di un altro progetto, presentato da una società dopo che i piani di Nicastri e Arata si sono arenati. “Con questa riforma toglieremo il business dalle mani dei privati“, disse il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, presentando la riforma dei rifiuti in aula. Soffermandosi proprio sul progetto di un impianto pubblico di compostaggio, già appaltato “proprio lì […]