L’agricoltore Bill Bader che aveva citato in giudizio le multinazionali tedesche Bayer e Basf, sostenendo che il diserbante Dicamba aveva raggiunto il suo frutteto dai campi di cotone e soia vicini distruggendo il raccolto di pesche, ha vinto, di fronte alla giuria federale di Cape Girardeau, la prima delle circa 140 cause intentate negli Usa contro il Dicamba, un erbicida prodotto da Monsanto accusato di provocare estesi danni alle colture estese. Alle due multinazionali è stato ordinato di versare a Bader 15 milioni di dollari di danni effettivi e 250 milioni in ammende. L’agricoltore sostiene che il suo frutteto di 405 ettari è stato distrutto dal Dicamba e chiedeva un risarcimento danni di 20,9 milioni di dollari. Nella sua denuncia Bader Farms sostiene che Bayer e Basf hanno lavorato per commercializzare il sistema Xtend della Monsanto e che le due multinazionali «hanno costituito una partnership, una joint venture e un accordo scritto di licenza congiunta per condividere le tecnologie nel tentativo di accelerare la commercializzazione dei loro prodotti basati sul Dicamba». Inoltre, nel 2015 e nel 2016, le compagnie «sono colluse nel rilascio dei semi di Xtend» prima che entrambe avessero ricevuto l’approvazione per i loro erbicidi a base di Dicamba (Xtendimax per Monsanto, Engenia per Basf), «con la conoscenza e la certezza che gli agricoltori avrebbero usato erbicidi Dicamba più vecchi, come Banvel o Clarity, della convenuta Basf, sui semi Xtend ed entrambi gli imputati ne avrebbero tratto profitto nel breve e nel lungo termine». La fattoria di Bader ha visto la sua produzione ridursi drasticamente dopo che, nel 2015 e nel 2016, Monsanto ha rilasciato cotone e semi di soia tolleranti alla Dicamba. Durante il processo, gli esperti di Bader hanno detto che la colpa era del danno era del Dicamba, mentre gli esperti della Monsanto hanno […]