Su questo stesso sito l’8 novembre 2013 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Ampliamento della discarica dell’Inviolata di Guidonia Montecelio” cui si rimanda per avere il quadro di fondo entro cui è maturata questa importante decisione del TAR del Lazio (http://www.vasroma.it/ampliamento-della-discarica-dellinviolata-di-guidonia-montecelio/). Gli atti regionali autorizzativi del sesto invaso della discarica dell’Inviolata e dei successivi abbancamenti sono stati impugnati presso il TAR del Lazio con un ricorso proposto dall’Associazione Amici dell’Inviolata Onlus, Verdi Ambiente e Società Vas Onlus, Comitato Cittadini Marco Simone, Associazione Comitato Popolare Nord Est Lazio. Con Sentenza del TAR del Lazio n. 3418 del 28 marzo 2014 ha dichiarato il difetto di legittimazione attiva e la carenza di interesse dell’Associazione Amici dell’Inviolata ONLUS, del Comitato Cittadini Marco Simone e dell’Associazione Comitato Popolare Nord Est Lazio, ma ha accolto i ricorsi riuniti, ed ha annullato gli atti impugnati, condannando la Regione Lazio al pagamento delle spese di giudizio in favore di Verdi Ambiente e Società VAS ONLUS e del Comune di Guidonia, che si liquidano in complessivi 3.000,00 (tremila/00) euro ciascuna, compresi gli onorari di causa, oltre alla rifusione del contributo unificato. Il CRA di Guidonia e Fonte Nuova hanno emanato il seguente comunicato. COMUNICATO Le associazioni locali ed i cittadini hanno vinto il ricorso al TAR del Lazio avente per oggetto la palese illegittimità degli atti regionali autorizzativi del sesto invaso della discarica dell’Inviolata e dei successivi abbancamenti. L’AIA regionale del 2009 è stata giudicata illegittima, come tutti gli atti conseguenti, compresa l’assurda Ordinanza firmata, nell’agosto scorso, dal vicepresidente regionale Smeriglio. Regione Lazio ed Eco Italia ’87 sono state condannate a pagare le spese processuali. Si ringraziano tutti i cittadini che hanno creduto in questo ricorso, finanziandolo con supporto economico personale, supplendo con ciò ad una precisa responsabilità che sarebbe spettata all’Amministrazione comunale di Guidonia Montecelio, […]
Archivi Mensili: Marzo 2014
Su questo stesso sito il15 gennaio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Dalla concessione alla vendita diretta a trattativa privata dell’isola di San Giacomo in Paludo (laguna di Venezia)” che dava notizia che <<Il 19 novembre 2013 è stato notificato presso gli uffici giudiziari di Venezia un secondo ricorso al TAR presentato da VAS contro l’Agenzia del Demanio con la richiesta di annullamento, previa sospensiva, dell’atto del Demanio stesso che revoca la concessione dell’isola di San Giacomo in Paludo alla associazione >> (http://vasonlus.it/?p=3319). Venerdì 28 marzo 2014 il TAR del Veneto ha accolto il ricorso di VAS, che ne ha dato notizia il giorno dopo con il seguente comunicato. Isola di San Giacomo in Paludo VAS VINCE IL RICORSO AL TAR VENETO: L’ISOLA NON SARA’ UN ALTRO NUOVO ALBERGO IN LAGUNA Il TAR del Veneto ieri ha accolto il ricorso dei VAS (Verdi Ambiente e Società) che avevano impugnato il provvedimento dell’Agenzia del Demanio che non intendeva rinnovare la concessione dell’isola di San Giacomo in Paludo alla nostra associazione ambientalista inserendo la stessa all’interno della lista dei beni demaniali da mettere sul mercato a fini turistici nell’ambito del “Progetto Valori” avviato ancora dal Governo Monti. Il futuro dell’isola ubicata nella laguna nord sembrava segnato: diventare un nuovo albergo di lusso. Ma le sentenza di ieri ha evidenziato non solo le ragioni dei VAS ma ha pure dimostrato come le attività dell’associazione nell’isola fossero tutte dirette a scopi sociali e ambientali nell’intento di mantenere l’isola accessibile alla comunità veneziana . Un bene comune che doveva rimanere pubblico. Il Vas Venezia saluta con entusiasmo la sentenza, una vittoria straordinaria che permetterà ai soci dell’associazione di poter continuare nelle attività all’interno dell’isola, attività ferme da tempo anche a causa della posizione e dei provvedimenti assunti dall’Agenzia del Demanio che, nel […]
L’Osservatorio Foreste INEA ha realizzato, per la “Giornata internazionale del bosco” (21 marzo), un piccolo strumento informativo e di facile consultazione sul ruolo multifunzionale del foreste, sulla loro gestione sostenibile e sulle filiere del settore. Il rapporto fra uomo e foresta è stato ed è tuttora complesso, ma ininterrotto e mutualmente sempre necessario. Oggi più che mai alle risorse forestali e alla loro attiva gestione sostenibile sono attribuite nuove e diverse funzioni, non più legate alla sola produzione di legno e prodotti non legnosi, ma anche a nuove necessità ambientali, esigenze sociali e culturali e diversi interessi economici. Se è vero che il bosco e le foreste possono benissimo fare a meno dell’uomo per sopravvivere, è altrettanto vero che l’uomo non può fare a meno del bosco e delle foreste per vivere. Raoul Romano boschi e foreste
Dopo Il Salvagente e la trasmissione di Rai 2 Eat Parade di questa mattina, il supplemento “Il Venerdì” del quotidiano Repubblica celebra i 30 anni della rivista Verde Ambiente.
La Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato un Disegno di legge che ha inviato a Bruxelles per l’esame e l’approvazione, nel quale si esclude in via definitiva la coltivazione di tutti i mais Ogm su tutto il territorio regionale. In attesa dell’approvazione del Ddl la Giunta di centro-sinistra di Debora Serracchiani il 21 marzo scorso ha approvato un altro Disegno di Legge che istituisce una moratoria di 12 mesi per le coltivazioni di mais Ogm in tutta la Regione e che è stata approvata il 26 marzo successivo dal Consiglio Regionale: si propone di impedire la semina di Ogm sul territorio anche nel caso in cui il Tar del Lazio dovesse accogliere il ricorso contro il decreto interministeriale che ha vietato per tutto il 2014 la coltivazione in Italia del mais “Mon810”. Debora Serracchiani «È un successo – commenta il vicepresidente regionale, Sergio Bolzonello (Pd) – che pone il Fvg all’avanguardia in questo campo. La nostra volontà è di tutelare un modello di agricoltura basato su una pluralità di produzioni di alta qualità, di cui il Friuli Venezia Giulia è un esempio virtuoso, del tutto incompatibile con la monocultura da Ogm. La decisione che abbiamo preso oggi non è dettata da furore ideologico e non è stata presa sull’onda emotiva dell’estate scorsa di fronte alla semina di mais Ogm da parte di alcuni imprenditori regionali, ma è frutto di una riflessione pacata e di un’analisi rigorosa delle prospettive del settore agricolo in regione». Sergio Bolzonello «Non mettiamo in discussione il principio della coesistenza sancito dall’Unione europea – aggiunge infine Bolzonello – ma dimostriamo con evidenza scientifica che in una regione come il Friuli Venezia Giulia, per la frammentazione della proprietà, questa convivenza fra coltivazioni Ogm e coltivazioni naturali e biologiche risulta impraticabile». L’ira di Fidenato. «La moratoria […]
Il 24 marzo 2014 sul sito www.greenreeport.it è stato pubblicato il seguente articolo dal titolo “OGM, la Monsanto condannata per pubblicità ingannevole” L’Advertising Standards Authority (ASA) del Sud Africa ha condannato, con effetto immediato, la Monsanto a ritirare la pubblicità su Radio 702 e su altre emittenti locali con la quale la multinazionale degli organismi geneticamente modificati esaltava i benefici delle colture Ogm. Negli annunci, la Monsanto affermava che le colture geneticamente modificate «Ci permettono di produrre più cibo in modo sostenibile utilizzando meno risorse per contribuire ad ambiente un più sano risparmiando sui pesticidi, riducono le emissioni di gas serra ed aumentano in modo sostanziale». Secondo l’ASA le affermazioni della Monsanto sono risultate infondate. La multinazionale ha annunciato appello contro la sentenza, ma al processo non è stata in grado di fornire spiegazioni che confermassero i presunti benefici delle sue sementi Ogm, come richiesto dalle norme pubblicitarie del Sudafrica. Era stato l’African Centre for Biosafety (ACB) a presentare una denuncia contro Monsanto e spiega che «L’Acb è stata sostenuta nella sua denuncia dalla signora Judith Taylor di Earthlife Africa. A Monsanto è stata data da Asa la possibilità di rispondere alla denuncia dell’Acb, ma secondo l’ASA, è stata in grado di fornire all’Asa solo link ai documenti sul suo sito web, ma non è stata in grado di fornire, come richiesto secondo i termini della disciplina della pubblicità dalla legge sudafricana, input da un esperto indipendente e credibile che confermassero i vari studi che la Monsanto invoca che mostrano gli apparenti vantaggi i delle colture geneticamente modificate». La direttrice esecutiva dell’Acb, Mariam Mayet, ha detto: «Siamo euforici per questa decisione. Monsanto era già stata avvisata dall’Asa nel lontano 2007 che doveva sostenere le sue affermazioni con un esperto indipendente e credibile in materia (GM Food/M Wells/ 8739 – 18 giugno 2007), […]
Dei 30 anni che ha compiuto la rivista “Verde Ambiente” si parlerà: venerdì 28 marzo 2014 alle ore 13,30 sul TG 2 Eat Parade (con replica sabato 29 marzo 2014 dopo mezzanotte e venerdì 4 aprile 2013 alle 3 di mattina) e subito dopo sul sito www.TG2.rai.it nella sezione Rubriche/Eat Parade. Aggiornamento da “Il Salvagente” del 27 marzo – 3 aprile 2014
L’Autostrada dei pasticci… politici: così è stata soprannominata in un articolo sul Corriere della Sera di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo del 2010 la disavventura di alcune autostrade del Lazio. Un pasticcio combinato dalla Regione Lazio che costituì con l’allora Presidente della Giunta Regionale Francesco Storace, nel 2003, una società mista pubblico-privato (ARCEA Lazio SpA 51% regione Lazio, 49% Autostrade, Monte Paschi di Siena e Consorzio 2050) per la progettazione, realizzazione e gestione della stessa. Francesco Storace Bruxelles obiettò l’affidamento “in house” alla società non essendo questa al 100% pubblica e la Regione Lazio per tutta risposta incaricò il consorzio 2050 di progettare l’opera. Ma dopo una serie di pasticci e tentativi di aggiustamenti, la subentrata Giunta di Piero Marrazzo ha deciso di rifare tutto ed il 4 marzo 2008 ha costituito una nuova società: la “Autostrade del Lazio S.p.A.” 50% Regione Lazio e 50% ANAS. Piero Marrazzo Come il centrodestra ha vinto le politiche, pura coincidenza, sono partite le richieste di arbitrato prima da parte del consorzio 2050 con una richiesta di risarcimento danni per 674 milioni, poi da parte di Autostrade per altri 185 milioni di danni: totale 859 milioni più le parcelle degli arbitri, che si sono sommate ai circa 3 milioni di euro del costo previsto per l’intero corridoio tirrenico. Il decreto del Fare del 21 giugno 2013 ha riportato in vita il corridoio che giaceva silente come un serpente nascosto sotto la sabbia, ed in fretta e furia il CIPE il successivo 2 agosto ha autorizzato nuovamente la delibera 88/2010 che la Corte dei Conti nel 2012 aveva bocciato perché priva di giustificate risorse economiche. Di questo progetto si parla ormai da decenni, è costato già 100 milioni di euro con la costituzione di due società ad hoc ed ora si approva un […]
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, intervistato il 17 marzo scorso a “Si può fare” di Radio24 è tornato sulla vicenda degli Ogm che nei giorni scorsi aveva visto il suo collega all’Ambiente Gian Luca Galletti rivedere la posizione dell’Italia alla sua prima uscita al Consiglio del ministri dell’Ue. Martina ha detto che sugli Organismi geneticamente modificati è d’accordo con il governatore leghista del Veneto ed ex ministro delle Politiche agricole , Luca Zaia, «Quando dice che l’Italia con la sua vocazione alla qualità e non all’agricoltura estensiva non può contemplare la produzione transgenica». Maurizio Martina L’attuale ministro dice però che «è necessario portare avanti la ricerca pubblica in questa materia per non perdere posizioni internazionali». Secondo recenti studi, le posizioni internazionali sugli Ogm segnano già un arretramento delle multinazionali come Monsanto, ma in ogni caso è evidente che la ricerca pubblica non significa certo la semina di mais Ogm in campo aperto come è avvenuto in Friuli Venezia Giulia, e come si vorrebbe fare in tutta Italia con il ricorso al TAR del Lazio che rischia di annullare il decreto interministeriale del luglio 2013 che vieta in Italia la semina di Ogm. Per fermare questa minaccia, otto associazioni appartenenti alla task force per un’Italia Libera da Ogm hanno presentato al Tar del Lazio un atto d’intervento a sostegno del Governo e dei tre Ministeri competenti contro il ricorso presentato proprio da un agricoltore friulano. Il tema centrale dell’intervista alla radio di Confindustria è stato però l’Expo 2015 di Milano e secondo Martina «ancora oggi non c’è l’attenzione giusta all’importanza del tema nutrire il pianeta. Dobbiamo accelerare e fare entrare questa discussione nelle case degli italiani». Il ministro ha criticato le amministrazioni di centro-destra (Moratti, Formigoni e Maroni) che hanno gestito la prima fase dell’Expo: «Negli anni passati […]
Sul sito www.vasroma.it il 1 ottobre 2013 è stato pubblicato un articolo dal titolo “La proposta del nuovo Piano Casa approvata dalla Giunta Regionale del Lazio” che dava notizia della Proposta di legge regionale n. 76 del 24 settembre 2013 con cui – secondo quanto dichiarato dallo stesso Assessore Michele Civita – gli articoli della precedente legge che erano stati oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali” (http://www.vasroma.it/la-proposta-del-nuovo-piano-casa-approvata-dalla-giunta-regionale-del-lazio/). Con Nota prot. n. 10205 del 31 ottobre 2013, indirizzata alla struttura di cui si avvale la Presidenza del Consiglio dei Ministri per esercitare le competenze sul sistema della autonomie che a quell’epoca faceva capo al Ministro Graziano Del Rio e che dal 21 ottobre 2013 ha preso il nome di “Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport”, anche il Capo di Gabinetto dell’Ufficio Legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dott. Paolo Carpentieri ha ribadito – con riferimento alla proposta di legge n. 76 – che i suoi “contenuti sembrerebbero idonei a condurre alla successiva rinuncia dell’azione da parte dello Stato” e “ritiene di poter aderire alla richiesta della regione Lazio di rinvio dell’udienza relativo al contenzioso in oggetto” riguardante i ricorsi alla Corte Costituzionale contro le leggi regionali n. 10/2011 e n. 12/2012. Il 5 novembre 2013 non c’è stata l’udienza già fissata della Corte Costituzionale, che ha accolto la richiesta di rinvio del MiBAC concordata con la Regione Lazio. Sempre su questo sito il 25 novembre 2013 è stato pubblicato un ulteriore articolo dal titolo “La inammissibile dimenticanza sia della Regione Lazio che del MIBAC” (http://www.vasroma.it/la-inammissibile-dimenticanza-sia-della-regione-lazio-che-del-mibac/) che ha dato notizia che la proposta di legge, registrata come n. 76 del 24 settembre 2013, non prevede nessuna modifica della legge regionale n. 12/2012 e non […]